Un’indagine sulla percezione dei diversi orientamenti sessuali, incontri formativi, un concorso per le scuole che aderiscono e una giornata finale: il tutto per intervenire su un fenomeno che – spiega l’Assessorato – “può provocare effetti anche gravi e a lungo termine sullo sviluppo degli adolescenti” e “può contribuire alla dispersione scolastica”
Bravi Alessandra Cattoi e Ignazio Marino che rispondono così all’appello che avevamo scritto al sindaco dopo il suicidio questa estate di Simone, con un progetto complesso che speriamo avrà vita lunga: una mappa dell’omofobia (per ora nelle scuole che aderiranno) e delle attività (a cui parteciperemo in molti tra i firmatari dell’appello) per coinvolgere i ragazzi e le scuole, per scardinare il pregiudizio.
L’omofobia si combatte soprattutto così: a scuola.
Se siete insegnanti delle scuole di Roma fate aderire la vostra scuola!