cerimonia del cambio del Capo di Stato Maggiore della Marina Militarecerimonia del cambio del Capo di Stato Maggiore della Marina Militarecerimonia del cambio del Capo di Stato Maggiore della Marina Militarecerimonia del cambio del Capo di Stato Maggiore della Marina Militarecerimonia del cambio del Capo di Stato Maggiore della Marina Militarecerimonia del cambio del Capo di Stato Maggiore della Marina Militarecerimonia del cambio del Capo di Stato Maggiore della Marina Militare
Oggi, si è svolta, presso lo Stato Maggiore della Marina, la cerimonia di avvicendamento tra l’Ammiraglio di Squadra Luigi Binelli Mantelli ed il parigrado Giuseppe De Giorgi al Vertice della Marina Militare.
All’evento erano presenti il Ministro della Difesa, Ammiraglio Giampaolo Di Paola, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Biagio Abrate, e numerose Autorità civili, militari e religiose.
L’Ammiraglio Binelli Mantelli lascia “il timone della Marina, la grande e generosa famiglia di cui ho fatto parte fin da adolescente, consapevole di aver ricevuto, in ogni incarico, molto più di quanto io stesso non abbia saputo dare. Cercherò di servire, - ha proseguito l’Ammiraglio Binelli Mantelli - con lo stesso entusiasmo e la stessa dedizione, una famiglia ancora più grande, quella di tutte le Forze Armate e della Difesa”.
Nel suo intervento, l’Ammiraglio De Giorgi ha chiesto ai suoi uomini, donne, militari e civili che in 40 anni di carriera sono stati “maestri e fonte di ispirazione professionale e morale”, oltre che “sostegno nel momento del bisogno”, uno sforzo utile a realizzare “la trasformazione strutturale” della Marina, “fare di più con meno”, ha sottolineato il nuovo Capo di Stato Maggiore della Marina – confermando che la priorità“sarà data al personale, primo assetto portante della Forza Armata”.
Il Generale Abrate, nel corso del suo intervento, ha sottolineato come “gli uomini e le donne della Marina Militare (così come dell’Esercito, dell’Aeronautica e dell’Arma dei Carabinieri) che in Italia e in ogni parte del mondo onorano il “tricolore” – sovente in contesti operativi severi – sono certi di poter contare su una guida, costante, competente e sensibile, che non li lascerà mai soli, soprattutto nei momenti più difficili”.