ROMAIN GARY - "La vita davanti a sé"

Creato il 01 luglio 2012 da Zioscriba

Romain Gary
La vita davanti a sé
Neri Pozza
Voto: 10
A volte scrivere una recensione può essere la cosa più facile del mondo. Perché davanti a certi Artisti non c’è da fare altro che inchinarsi, ringraziarli, e proporre una piccola degustazione del loro Capolavoro, così, tanto per far venire l’acquolina in bocca…
Per molto tempo non ho saputo che ero arabo perché non c’era nessuno che mi insultava. L’ho saputo soltanto a scuola. Ma non facevo mai a botte, fa sempre male picchiare qualcuno.
Ero io che mi occupavo degli altri marmocchi, soprattutto per pulirgli il culo, perché Madame Rosa faceva fatica a chinarsi a causa del suo peso. Era completamente senza vita e le chiappe le si congiungevano direttamente con le spalle. Quando camminava sembrava un trasloco.
Con gli altri marmocchi non ci giocavo, erano troppo piccoli per me, eccetto che per confrontarci il pistolino e Madame Rosa si arrabbiava perché aveva orrore dei pistolini a causa di tutto quello che aveva dovuto vedere nella vita. Continuava anche ad avere paura dei leoni di notte, roba da non crederci, quando si pensa a tutte le altre buone ragioni che ci sono per avere paura, che uno se la prenda coi leoni.
Mi sono sdraiato per terra, ho chiuso gli occhi e ho fatto degli esercizi per morire, ma il cemento era freddo e avevo paura di prendermi una malattia. Nel mio caso conosco dei tipi che s’imbottiscono con certe dosi di polvere, ma io alla vita non voglio mica leccargli il culo per essere felice. Io alla vita non voglio mica dargli il belletto, io ci caco sopra. Noi due non abbiamo niente da spartire.
Ho dato una leccata al gelato. Ero giù di morale e le cose buone sono ancora meglio quando si è giù di morale. L’ho notato tante volte. Quando si ha voglia di crepare, il cioccolato è ancora più buono del solito.
Io mi dicevo che sarebbe proprio una buona cosa se il signor Hamil sposasse Madame Rosa, perché erano giusti di età e si potevano deteriorare insieme che è una cosa che fa sempre piacere.
Madame Lola badava alla casa e aiutava Madame Rosa a tenersi pulita. Non voglio farle dei complimenti, ma non ho mai visto un senegalese che sarebbe stato una madre di famiglia migliore di Madame Lola, è davvero un peccato che la natura si sia opposta. Lui è stato oggetto di un’ingiustizia e così si sono persi dei bambini felici. Non aveva nemmeno il diritto di adottarne perché i travestiti sono troppo diversi e questo non te lo perdonano mai. A volte Madame Lola ne aveva il cuore gonfio.
I ragazzi per dire l’eroina dicono tutti “la merda” e c’è stato un bambino di otto anni che aveva sentito dire che i ragazzi si facevano delle punture di merda e che era una sciccheria e lui aveva cagato su un giornale e si era schiaffato una puntura di merda vera, credendo che fosse quella buona, e così è morto.
Quando sono tornato su, ho trovato insieme a padre André il rabbino di rue de Chaumes, vicino alla drogheria kasher del signor Rubin, che probabilmente aveva saputo che c’era un parroco che gironzolava intorno a Madame Rosa e ha avuto paura che facesse una morte cristiana. Non aveva mai messo piede in casa nostra, dato che conosceva Madame Rosa da quando era puttana. Padre André e il rabbino, che aveva un altro nome ma non me lo ricordo più, non volevano dare il segnale della partenza e se ne stavano lì su due sedie vicino al letto con Madame Rosa. Hanno anche parlato della guerra del Vietnam perché era un terreno neutro.
“Non è possibile, l’eutanasia è severamente punita…”
Mi faceva ridere. Vorrei sapere che cos’è che non è severamente punito, soprattutto quando non c’è niente da punire.
“Ah. Sei un ragazzo molto intelligente, molto sensibile, addirittura troppo sensibile. Spesso ho detto a Madame Rosa che tu non sarai mai come gli altri. Certe volte vengono fuori dei grandi poeti, degli scrittori, e certe altre…”
Ha sospirato.
“… e certe altre, dei ribelli. Ma tranquillizzati, questo non significa affatto che non sarai normale”.
“Lo spero bene che non sarò mai normale, dottor Katz, solo i porci sono sempre normale”.
“Normali”.
“Farò di tutto per non essere normale, dottor…”
Come dico sempre, e a maggior ragione stavolta: non fatemi incazzare.
Come dico sempre, e a maggior ragione stavolta: parola di Scriba.

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