Romanzo d’appendice con piante carnivore [1]

Da Ludovicopolidattilo

Affittai un ufficio ai confini dell’Universo, affinché solo pallidi echi del risuonare di eventi umani giungessero a me, attenuati. A discapito del business, a beneficio del relax. L’efficacia della scelta parve a lungo molta e corposa. Piedi sulla scrivania per lo più e carte dappertutto, fattura alcuna, a fare disordine e coltre tiepida sulla mia ignavia. Scevro da documentazioni scartoffiaque sovrapposte un solo pertugio ove collocai il vaso tronco-conico della dionaea muscipula cui mi rivolgevo ripetutamente spesso per ottenere dialogo, diletto e conversazione. Ella ottima ascoltatrice. Meno ottima oratrice. Rare le precisazioni talvolta necessarie.

Ai confini dell’Universo capita di rado cliente. Quando capita chiede “cosa c’è dopo”. Rispondendo “Nulla” si sofferma e aspetta come se ci fosse qualcosa da aggiungere da parte mia. Io non aggiungendo nulla in proposito se tonto dice “ma proprio Nulla” se furbo se ne sta e accontenta e retrocede cauto per non inciampare nello scalino che separa l’Universo dal Nulla. Poi si segnala chi si propone per marketing diretto di persona e telefonico. Il diniego relativo rapido e perentorio chiude la questione con l’inopportuno addetto.

Discorrendo con dionaea la compagnia mi bastava e soddisfaceva proprio del tutto, salvo guardare ogni sera dalla finestra sul Nulla e tirare le unghie dei piedi appena tagliate una alla volta verso il Nulla poetico sperando diventasse un po’ meno poetico e un po’ di più prosaico causa il fluttuare nel Nulla di dieci unghie dei miei piedi belle lunghe lasciate crescere a lungo affinché contrastassero il Nulla con qualche possibilità di successo in più. Si riterrà il tutto irrispettoso del Nulla che tuttavia non ci faceva caso.

Poi entrò dalla porta del mio ufficio ai confini dell’Universo denominandosi Perspicua Mirabello e disse qualcosa a proposito di un affare che voleva combinare da quelle parti che poteva essere remunerativo per entrambi e occorreva darsi da fare. Senonché, molto prima che iniziasse a parlare, molto prima che si organizzasse con palatali e sibilanti per dire quello che doveva dire, molto prima che deglutisse per eliminare dalla bocca la saliva che le avrebbe impedito di proporre affari verbalmente senza sputacchiare e sbavare (cosa che fatta da lei sarebbe stata comunque sublimamente idrocoreografica e idroscenografica), tutta l’atarassia cosmica che mi ero ricavato a fatica ma con meritato successo, visti gli sforzi, svanì. Si dissolse. Andò in vacca.

Ciò che vidi, prima di udirle pronunciare il proprio nome, prima dell’ingresso completo e realizzato della di lei figura all’interno dell’ufficio ai confini dell’Universo, prima che la placida e quieta e oleosa atarassia della mia nuova esistenza fosse irrimediabilmente compromessa, fu una creatura interamente forgiata nel nettare* più sublime, cristallino e dolce che l’intero cosmo, colle sue schiere di dei, regni remoti, fucine di artefici, costellazioni di prodigi, avesse mai conosciuto. Tale la purezza della materia e tale la misura e proporzione di quella sostanza da inficiare qualunque tentativo di emulazione del bello mai compiuto da opera d’arte o meraviglia naturale.

Parlò infine e chiese di cosa mi occupassi, cosa vendessi, quale servizio offrissi laggiù, ai confini dell’Universo, solo con una dionaea affamata di mosche peraltro introvabili ai confini dell’Universo.  Propose di entrare in affari privi di significato, cornucopie cosmiche di gioia. Mentre parlava mi domandai, e fu la sola domanda che posi a me stesso, come fosse possibile la coesione tra minuscole porzioni infinitesimali di nettare* capaci di comporre la figura di una signora priva di imperfezione alcuna al di là dell’essere capitata ai confini dell’Universo  presso un ufficio senza nulla da offrire in forma di prodotto, servizio o informazione utile.

Il convegno degli esperti di coesione tra molecole di nettare* che convocai a stretto giro decretò il fenomeno Mirabelliano interpretabile in base a tre teorie altrettanto plausibili: o il fluido nettarino sta compatto durante la transizione da caos a caos nel barlume effimero di ordine che casualmente si crea nella circostanza per dissolversi poco dopo oppure rimane coeso grazie a un campo elettromagnetico generato da galassie particolarmente creative e di buon gusto oppure ai confini dell’Universo, così vicino al Nulla, qualcuno ha ritenuto debba manifestarsi il sublime affinché il Nulla si senta meno tale.

Le offrii ciò che avevo, le offrii ciò che sono. Le offrii allora la mia venerazione. Fu quando si allontanò. Fu quando il nettare* sorrise. Fu quando una mosca volò incerta. E accadde ai confini dell’Universo.

* Gewurztraminer Réserve 2010, Cave Vinicole de Hunawihr, Alsace

Continua…



Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :

  • Test D’ingresso

    di Alessandro Di Giuseppe Quando Howard aprì la porta dell’aula, la lezione di algebra era iniziata da un quarto d’ora. “Ah, buongiorno, Signor Fesberg! Leggere il seguito

    Il 25 giugno 2015 da   Andrea Venturotti
    RACCONTI, TALENTI
  • L'orto sul balcone s'ingrandisce

    L'estate è ufficialmente cominciata, anche se noi ci eravamo già dentro da un po', caldo, mare, danze alle sagre, con tanto di figliolo sulla schiena sono già... Leggere il seguito

    Il 22 giugno 2015 da   Giannizzera
    TALENTI
  • Roberto R. Corsi - Cinquantaseicozze

    - Ed. Italic Pequod 2015 Queste cinquantasei di Corsi sono proprio loro, le cozze, il Mytilus galloprovincialis, il muscolo, il peocio, il mòsciolo. Leggere il seguito

    Il 20 giugno 2015 da   Ellisse
    POESIE, TALENTI
  • Pentèlite, anno 2 numero 1, nuova serie

    Esce il primo numero di Pentèlite, secondo anno, 2015 Ecco l'indice: SAGGISTICA Federico Fellini, romance di Jean-Paul Mezzogiorno, di Sebastiano Burgaretta... Leggere il seguito

    Il 17 giugno 2015 da   Narcyso
    POESIE, TALENTI
  • Simona Oberhammer - La via femminile

    Una donna non viene ferita solo con gli schiaffi e le botte… se vuoi calpestare una donna: • Falla sentire in colpa, anche dove non ne ha e le farai male... Leggere il seguito

    Il 11 giugno 2015 da   Silvy56
    DIARIO PERSONALE, TALENTI
  • Incantevoli Contorni – e si ritorna a camminare –

    Evviva! Proprio quel che si può definire una vera passeggiata. Finalmente! La prima dopo tanto tempo e, per farla ho scelto la campagna. 4 km di natura che si... Leggere il seguito

    Il 10 giugno 2015 da   Topinapigmy
    DIARIO PERSONALE, TALENTI