Marco Tullio Giordana è probabilmente il regista più adatto per un film di cronaca come questo. Come già ha dimostrato in passato, ad esempio con I Cento Passi o La meglio gioventù, è uno ben attento e che si trova a suo agio nel narrare le sfocate vicende che hanno caratterizzato l'Italia dal dopoguerra a oggi.
Con un tema così grosso e importante, altamente ambiguo e, soprattutto, irrisolto c'era alto rischio di fare la catastrofe. La storia della Strage di Piazza Fontana, senza entrare nello specifico storico che non è di mia competenza, è un vero casino. Una schiera di personaggi, di morti misteriose, di piste sbagliate, di fatti insabbiati, di negligenza e quant'altro. In pratica tutto il repertorio di nefandezze raccapriccianti cui noi italiani siamo stati (e siamo ancora) capaci... spesso son cose che abbiamo inventato noi, e c'è pure chi ne va fiero. Ma vabbè.
Il film di Giordana quindi è un vero e proprio romanzo. Una storia "basata" su fatti reali e documenti ma della quale non vi è alcuna certezza, solo supposizioni che forse rispecchiano la realtà. Una pellicola corale, che avanza negli anni, suddivisa in capitoli, dove le pedine e i casi messi in gioco (l'"incidente" Pinelli, l'omicidio Calabresi, la bomba del 12 Dicembre 1969 ecc.) sono tantissimi. Una struttura anche questa pericolosa perché, narrativamente parlando, si rischia di creare confusione e perdita di attenzione.
Riprendendo la prima frase di questo post non mi resta altro che concludere dicendo che Giordana, per questo film, è perfetto. Tutti i rischi di sbagliare vengono largamente superati grazie a una sceneggiatura (di Giordana, Petraglia e Rulli) intrigante e appassionante (e che fa pure parecchio incazzare); una messa in scena sobria, attenta ai particolari e ben ritmata; una schiera di attori (Valerio Mastandrea, Pierfrancesco Favino, Luigi Lo Cascio, Fabrizio Gifuni, Michela Cescon e Giorgio Tirabassi) bravi e molto convincenti.
Un film molto bello che per ora (e credo ancora per molto) è solo un Romanzo... un romanzo crudele e commuovente.
Imdb
Magazine Cinema
Marco Tullio Giordana è probabilmente il regista più adatto per un film di cronaca come questo. Come già ha dimostrato in passato, ad esempio con I Cento Passi o La meglio gioventù, è uno ben attento e che si trova a suo agio nel narrare le sfocate vicende che hanno caratterizzato l'Italia dal dopoguerra a oggi.
Con un tema così grosso e importante, altamente ambiguo e, soprattutto, irrisolto c'era alto rischio di fare la catastrofe. La storia della Strage di Piazza Fontana, senza entrare nello specifico storico che non è di mia competenza, è un vero casino. Una schiera di personaggi, di morti misteriose, di piste sbagliate, di fatti insabbiati, di negligenza e quant'altro. In pratica tutto il repertorio di nefandezze raccapriccianti cui noi italiani siamo stati (e siamo ancora) capaci... spesso son cose che abbiamo inventato noi, e c'è pure chi ne va fiero. Ma vabbè.
Il film di Giordana quindi è un vero e proprio romanzo. Una storia "basata" su fatti reali e documenti ma della quale non vi è alcuna certezza, solo supposizioni che forse rispecchiano la realtà. Una pellicola corale, che avanza negli anni, suddivisa in capitoli, dove le pedine e i casi messi in gioco (l'"incidente" Pinelli, l'omicidio Calabresi, la bomba del 12 Dicembre 1969 ecc.) sono tantissimi. Una struttura anche questa pericolosa perché, narrativamente parlando, si rischia di creare confusione e perdita di attenzione.
Riprendendo la prima frase di questo post non mi resta altro che concludere dicendo che Giordana, per questo film, è perfetto. Tutti i rischi di sbagliare vengono largamente superati grazie a una sceneggiatura (di Giordana, Petraglia e Rulli) intrigante e appassionante (e che fa pure parecchio incazzare); una messa in scena sobria, attenta ai particolari e ben ritmata; una schiera di attori (Valerio Mastandrea, Pierfrancesco Favino, Luigi Lo Cascio, Fabrizio Gifuni, Michela Cescon e Giorgio Tirabassi) bravi e molto convincenti.
Un film molto bello che per ora (e credo ancora per molto) è solo un Romanzo... un romanzo crudele e commuovente.
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