Ahahahhahahah!
*ride e ruzzola giù dalla sedia*
Ora mi ripiglio! Lo giuro, mi ripiglio!
Dicevo, oggi vi volevo parlare di.... ahahahhahahah, AHAHHAHAH, oh Dio non respiro...
*rotolando va a sbattere contro uno spigolo, si scheggia un dente, e finalmente si calma*
Ok, mentre mi tengo il ghiaccio sul labbro tumefatto, leggetevi la trama:
Olimpia fa la bibliotecaria, è un'amante del cappuccino al bar, e la vera passione - la passione che tutto travolge - l'ha provata solo per tre giorni, nel 1977. Paola è avvocato, si è lasciata un matrimonio alle spalle e indossa vistosi giubbotti da aviatore. Nicola, invece, è un tipo che non si fa notare: brunetto, sui trenta, è anche carino, ma bisogna guardarlo sette o otto volte per accorgersi di lui. Manuela, poi, ha quarant'anni ed è disoccupata, ma investe i cento euro di un Gratta e Vinci per partecipare al corso in cui tutti questi personaggi s'incrociano: Come scrivere un romanzo rosa in una settimana, che Leonora Forneris, insegnante spinosa e scrittrice di fama, tiene al Circolo dei Lettori. Con la ricetta giusta e i trucchi del mestiere per confezionare, lezione dopo lezione, pagina dopo pagina, giorno per giorno, un Melody di sicuro successo. Tra passioni di carta e flirt reali, marmellate alle arance amare e misteriose limousine, uomini che amano i cani e donne che amano i gatti, Stefania Bertola ci trasporta con ironia e intelligenza in un universo dalle tinte pastello, creando un romanzo che sa di rosa. In ogni senso.
E dunque, proverò a parlarvi di questo - *residue risatine* - "Romanzo rosa", di Stefania Bertola.
Racconta le storie di vari personaggi, ma soprattutto è un divertentissimo corso per imparare a scrivere un Melody, cioè un romanzo
I protagonisti devono incontrarsi IMMEDIATAMENTE. E per immediatamente non immediatamente non intendo nel primo capitolo. E non intendo nelle prime pagine. Intendo nella prima pagina. La lettrice di Melody non è lí a spanare la meliga. La lettrice di Melody è lí perché vuole romanticismo e passione, e li vuole subito. Niente creare l’ambiente, niente ingenerare aspettativa. Se sono l’ambiente e l’aspettativa che vi interessano, diventate autori intellettuali. Se invece volete diventare autori Melody, la protagonista deve ansimare scossa dopo una decina di righe.
Certo, un po' grossomodo, ma Romanzo rosa, anche se taglia con l'accetta alcune dinamiche, non sbaglia poi tanto nell'analizzare le logiche rassicuranti che sorreggono il genere romantico. Persino nei suoi casi più improbabili. Ho riso come una scema in molti punti, e mi sono sentita vendicata della frustrazione provata come lettrice di rosa: sapete, quel vago senso di essere presa per i fondelli dalle autrici che, spesso e volentieri, sono troppo pigre per inventarsi qualcosa di nuovo.
Ma diciamolo. In fondo, leggere cliché vale la pena, se poi ci puoi ridere sopra. Ad esempio,
...per generale e tacita convenzione, i protagonisti dei romanzi d’amore sono incapaci di chiarire gli equivoci[..]. Si tratta di equivoci che basterebbero due parole a dissipare, di incomprensioni ridicole, di supposizioni azzardate senza la minima base, di pregiudizi basati sul nulla. Questo perché? Perché la lettrice deve esser subito certa, in cuor suo, che il lieto fine è assicurato.
E il lieto fine è assicurato. Ma attenzione: .
...il vostro finale dev’essere senza ombre. Lui e lei sono perfettamente felici, i rivali sono spazzati, eventuali figli o parenti vari sono entusiasti delle nozze, e dubbi, malintesi e falsità sono stati chiariti una volta per tutte.
E qui ho visto la luce :D
Dunque, se avete voglia di ridere un po' e/o imparare a scrivere un Melody in otto giorni, beh, non posso che consigliarvi di leggere questo libro. E poi tornate qui a dirmi il vostro giudizio. O in alternativa, venite a comunicarmi il titolo del vostro Melody scritto di getto!