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Ronaldo si è ritirato ed io ho scoperto di essere meno giovane

Creato il 17 febbraio 2011 da Waltergianno

Ronaldo si è ritirato ed io ho scoperto di essere meno giovane


Tutto ad un tratto mi accorgo di essere meno giovane. E non perché me lo dicono i capelli bianchi (che sono tanti da un pezzo) o il metabolismo decelerato (anche quello c’è da tanto). Ma perché Ronaldo Luís Nazário de Lima ha deciso di appendere le scarpe al chiodo.

Era l’estate del 1997 quando il mio cuore interista cominciò a battere intensamente per il Fenomeno. Massimo Moratti spese 49 miliardi di lire (compresa la tassa dell’Uefa) per portarlo a Milano. Allora fece scandalo ma poi fece riflettere sulla lungimiranza del presidente nerazzurro.

Ronaldo giocò la sua prima partita con l’Inter, allenata da Gigi Simoni, il 31 agosto 1997. I nerazzurri allora vinsero in rimonta col Brescia col punteggio di 2 a 1. Ma non fu il Pallone d’Oro a determinare quel successo, bensì Alvaro Recoba, anche lui all’esordio.

Ronaldo fu determinante in tutte le partite che seguirono, che non bastarono per vincere il 14° scudetto. Andò alla Juventus (ricordate il rigore non dato da Ceccarini?). Ma l’Inter vinse la Coppa Uefa, sconfiggendo a Parigi la Lazio (3-0, reti di Ronaldo, Zamorano e Zanetti).

Non ho mai smesso di seguirlo. Sia nei suoi momenti da ‘Fenomeno’ che in quelli da ‘essere umano’: piansi, lo confesso, il 12 aprile 2000. Ronaldo proveniva da un infortunio lungo sei mesi. Con il Lecce, il 21 novembre 2009, si lesionò il tendine rotuleo del ginocchio destro. A Roma, con la Lazio in coppa Italia, ci fu il suo ritorno. Dopo pochi minuti dal suo ingresso in campo il ginocchio cedette nuovamente. La sua sofferenza era anche la mia.

Ronaldo tornò nuovamente in campo nel 2001. E qui c’è da raccontare un’altra storia: 5 maggio, una data che i tifosi interisti non dimenticheranno mai. Il brasiliano fu protagonista della più grande ‘tragedia’ calcistica nerazzurra. All’Inter bastava la vittoria all’Olimpico con la Lazio per vincere lo scudetto. Invece successe l’imprevisto ed il tricolore, ancora una voltà, finì sulla maglietta della Juventus. Le lacrime del brasiliano fecero il giro del mondo.

Nel 2002 Ronaldo decise di lasciare Milano e l’Italia. Direzione: Real Madrid. Con i ‘galacticos’ realizzò 83 goal in 127 partite. Cinque anni dopo l’incredibile ritorno in serie A: accettò di giocare nel Milan. Da interista avrei dovuto cancellarlo dalla memoria, dissacrarlo. Ma non ci sono mai riuscito. Non si può detestare un fenomeno.

Nel 2009, infine, Ronaldo volò in Brasile, al Corinthias, dove, in due anni, ha messo a segno 18 goal in 31 partite.

E arriviamo al 14 febbraio: “Chiudo la mia carriera di calciatore professionista. È stata bellissima, meravigliosa ed emozionante, con molte sconfitte ed altrettante vittorie. Non ricordo di essermi fatto un solo nemico“.

Un giorno triste per Ronaldo, per il calcio e per me. È come se anch’io avessi appeso le scarpe al chiodo.

P.S. Il ’9′ ha vinto:

  • 2 Coppe del Brasile (Cruzeiro e Corinthias)
  • 1 Coppa d’Olanda (Psv)
  • 2 Supercoppa di Spagna (Barcellona e Real Madrid)
  • 1 Coppa di Spagna (Barcellona)
  • 1 Campionato Spagnolo (Real Madrid)
  • 1 Campionato Paulista (Corinthias)
  • 1 Coppa delle Coppe (Barcellona)
  • 1 Coppa Uefa (Inter)
  • 1 Coppa Intercontinentale (Real Madrid)
  • 2 Coppe del Mondo
  • 1 Bronzo Olimpico
  • 2 Coppa America
  • 1 Confederation Cup
  • 3 Fifa World Player
  • 3 Calciatore dell’Anno World Soccer
  • 2 Pichichi della Liga
  • 2 Pallone d’Oro
  • 1 Scarpa d’oro
  • 1 Bomber dell’Anno IFFHS
  • 1 Pallone d’Oro dei Mondiali
  • 2 Miglior Giocatore Uefa
  • 3 Oscar del Calcio AIC

Ed altro ancora…


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