Si è concluso in semifinale il cammino della Stip Roraigrande per la promozione in C dilettanti.
Colombis e compagni si sono dovuti arrendere a gara 3 contro Cormòns.
Un percorso pieno di difficoltà per la squadra di coach Longhin che, nonostante i numerosi infortuni, è stata capace di raggiungere i playoff. Rorai, che ha dimostrato uno dei migliori basket di tutto il campionato, nel primo turno ha eliminato con un secco 2 a 0 l’Ubc Udine. In semifinale prima la vittoria a sorpresa in trasferta, poi due sconfitte consecutive che hanno frenato i sogni di una finale. Una serie, quella contro Cormòns, molto difficile soprattutto sul piano fisico, e il Presidente Freschi ci tiene a sottolinearlo. «Gara 2 in casa era vinta, ce l’hanno tolta tenendo un metro arbitrale che ci ha sfavorito. Cormòns era reduce da una partita contro Muggia dove era successo di tutto, botte, espulsioni, gli arbitri dovevano tutelarci di più. Tra l’altro sto iniziando a pensare male perché uno degli arbitri (Degano) ogni volta che ci ha arbitrato ci ha fatto perdere. Purtroppo noi siamo una piccola squadra e non veniamo tutelati. Un aneddoto che fa riflettere è stato il tecnico dato a Colombis, forse il primo di tutta la sua carriera».
Paolo Freschi
Dopo la prima sconfitta, gara 3 in trasferta è stata senza storia. «Alla fine meritavano di vincere loro. Però nei primi due quarti siamo riusciti a stare sopra. Il problema è che si è pensato più a menare che a giocare. Probabilmente se si rispettavano le regole, loro avrebbero dovuto subire 5 o 6 espulsioni. Comunque noi usciamo a testa alta, con la consapevolezza delle nostre forze, consci però di avere subito un torto. Questa non è pallacanestro, bisogna che qualcuno si metta la mano sulla coscienza e rifletta». Non è tempo di abbattersi però, Rorai ha disputato un ottimo campionato, il pubblico ha risposto con entusiasmo, e tutto il movimento provinciale ne ha beneficiato. Ora è tempo di bilanci e di iniziare a lavorare per il futuro. «Il prossimo anno ripartiamo con Longhin come allenatore. Qualcuno probabilmente finirà la carriera come Colombis e Virgili. Bellanca è tornato ad allenarsi e con settembre tornerà a giocare. Pensiamo di poter contare ancora su Pivetta, Carrer, Piovesana, Gelormini, Bomben. Vorremmo mantenere la squadra dell’anno scorso magari con qualche innesto, anche importante. In questi ultimi anni siamo diventati una piazza appetibile, noi vogliamo giocatore con spirito di sacrificio, cuore e attaccamento alla maglia».
Alessandro Mecchia
tratto da “Il Popolo” del 6 giugno 2010
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