Magazine Diario personale

Rosa d’estate – Elisabetta Belotti, Mi vuoi sposare?

Creato il 17 luglio 2015 da Povna @povna

La 'povna ritorna al venerdì del libro dopo tanto tempo. Perché luglio, come l'estate tutta, chiama letture, finalmente - tante, vagabonde e variegate. Se infatti durante l'autunno-inverno la 'povna legge di solito in maniera ordinatissima (che è il modo, migliore e unico, ha sperimentato, per portare avanti un numero di pagine acconcio): un libro, sempre quello, in treno, a scuola, a letto, e quando è finito si passa a un altro, quando arrivano le vacanze il suo approccio si fa consapevolmente più selvaggio; dunque, in buona sostanza - e anche se in sottofondo restano delle coordinate ineludibili (almeno un grande classico, qualche novità contemporanea di livello, qualcosa per aggiornare la lista di letture e di lavoro scolastico per l'anno successivo, in prospettiva alunni, qualche giallo) - la 'povna legge quello che le capita, la attira, le piace.
E' così che ha potuto apprezzare, finalmente, il secondo libro scritto dalla sua amica Biondaprof, Elisabetta Belotti che, dopo il primo esordio rosa, replica con un chick-lit che, se pure non è il genere d'elezione della 'povna, è davvero niente male. Mi vuoi sposare? è scritto come un divertissement (come le ha scritto la stessa autrice in uno scambio privato, prima delle vacanze), ma, la 'povna aggiunge, un divertimento letterario consapevole e intelligente - cosa che, tutto sommato, all'interno del genere letteratura rosa italiana, è merce abbastanza rara. La trama è riassumibile nella sinossi proposta dalla casa editrice CentoAutori: "Lisa, trentenne wedding planner, ha tutto ciò che aveva sempre desiderato: il lavoro dei suoi sogni, un fidanzato bello e ricco con cui convive, delle amiche fidate. Ma, quando scopre per caso che il fidanzato l'ha tradita [...] deve rimettere in discussione la sua vita"; ovviamente, in versione single. Le cento cartelle che seguono - breve ed efficace, ecco un primo merito della scrittura della Bionda - sviluppano così la serie di avventure cui Lisa andrà incontro in questo periodo di transizione, sentimentale ma anche esistenziale, in un certo senso. Circondata da una serie di personaggi di contorno topici, ma usati con criterio e conoscenza letteraria (e filmica, la 'povna ci tornerà) - la socia Licia (unico appunto, nella descrizione di CentoAutori la socia si chiama Bea, e andrebbe corretto), i genitori, l'amica stronza, il vicino di casa salvifico, la sorella insegnante con il matrimonio della vita per confronto - Lisa vedrà sfilare nella sua vita una serie di possibili corteggiatori, più o meno improbabili (e qui l'autrice del Manuale del perfetto marito fa capolino tra le pagine), mentre intanto la sua vita professionale di wedding planner prosegue, fornendo un bel commento a specchio, sotto traccia, alla sua vicenda personale.
Come in ogni riscrittura della fiaba che si rispetti, il lieto fine arriverà, anche in questo caso, dopo una buona dose di peripezie e di prove che aspettano l'eroina al varco - anche se, rispetto allo schema di Propp (ma non a quello di Nora Ephron, vero nume tutelare della sceneggiatura ideata da Elisabetta Belotti), forse non capita tutti i giorni di trovare, infine, proprio nell'aiutante magico il Principe Azzurro da sposare. La 'povna ha nominato Nora Ephron non a caso, peraltro: perché il modello cinematografico (tutta quella serie di commedie romantiche che partono da Wilder, passano da Lubitch e trovano appunto nella cantastorie di New York una magistrale reinterprete - C'è post@ per te viene citato esplicitamente da Lisa a un certo punto, peraltro) è forse il filo intertestuale più importante che lega la narrazione, a ogni livello: intra, inter e extradiegetico - a sottolineare insieme una passione dell'autrice (chi la conosce come blogger e, la 'povna sospetta, anche come insegnante, su questo non può avere dubbi), ma anche quello che dovrebbe essere, probabilmente, il miglior modello, al di là di tanti scimmiottamenti pseudo-colti, dei chick-lit nostrani. Elisabetta in questo rivela la sua cultura con solido understatement, senza strafare, ma senza perdere un colpo, capace in questo modo di suggerire al lettore, se non la scena letteraria, quanto meno l'inquadratura che vuole evocare. Sotto il viso di Lisa (il cui nome rimanda all'autrice, in un gioco biografico scoperto, ma insieme negato dalla diversità dell'esistenza) il lettore non esita dunque a riconoscere Renee Zellweger e Bridget Jones, Jennifer Lopez e il suo Prima o poi mi sposo (in inglese The Wedding Planner), la Meg Ryan di French Kiss, C'è post@ e tutti gli altri, la Sandra Bullock di Two Week Notice, persino, a suo modo, quell'ur-modello che è Quattro matrimoni e un funerale. E' in questo modo che anche il lettore meno appassionato al genere (quale è la 'povna, a tutti gli effetti), trova divertimento nel decifrare il double coding dei riferimenti, si gode una trama dipanata da chi di teoria letteraria se ne intende, passa un pomeriggio (per esempio: di viaggio al nord) di intrattenimento piacevole.
Mi vuoi sposare?, insomma, ha il grande pregio di offrire, con acutezza, esattamente ciò che promette. Ed è questa una dote che l'aggraziata penna dell'autrice possiede senza bisogno di andarla altrove a raccattare.

Rosa d’estate – Elisabetta Belotti, Mi vuoi sposare?

Informazioni su 'povna

La 'povna: corro da un mondo all'altro, di solito in treno. Temo Bianconiglio, ma non sono in ritardo. Rispetto lo sceneggiatore: di fronte a una buona trama, mi inchinerò sempre. Fermo posta: lapovna AT gmail.com


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