L’azienda vinicola trae origini per la sua storia da Leopoldo Calò che circa 200 anni fa decise di coltivare un piccolo appezzamento terriero nella penisola salentina con viti e ulivi iniziando a produrre così del vino e dell’olio. Il territorio collinare argilloso – calcareo, con le tipiche placche di terra rossa, ricca di ferro gode un clima temperato ideale per la vitivinicoltura nella terra d’Otranto.
Damiano e Pamela Calò, figli di Mino oggi scomparso, per festeggiare nel 2015 la cinquantesima annata del loro vino simbolo organizzeranno nei prossimi mesi eventi a Roma e Milano, successivamente durante l’estate in cantina.
Il rosato Rosa del Golfo 2013 prodotto con il tradizionale metodo a lacrima ha nella degustazione profumi intensi di scorza di arancia candita, di melograno, di petali di rosa. La bocca ben bilanciata ha una bella acidità, una buona struttura, un finale leggermente amaricante. I Salentini cucineria di mare e di campagna salentina a Milano (le verdure selvatiche, il pesce, l’olio extra vergine d’oliva, i gamberi viola tutto proviene da Gallipoli) lo propongono con il tipico pasticciotto salato con capocollo e stracciatella. Tra i rossi scegliamo per l’assaggio il rosso Quarantale nel millesimo 2008 composto da Negroamaro, con una piccola aggiunta di Primitivo e malvasia nera leccese. Prima si percepiscono al naso piccoli frutti rossi di sottobosco, poi le note evolute di resina, tabacco, cuoio. Vino di corpo, pieno, equlibrato, con una spalla tannica importante ha un finale persistente con profumi di piccoli frutti rossi e foglia di the.
Lo chef Antonio Ingrosso de i Salentini suggerisce in abbinamento il polpo alla pignatta (polpo di scoglio cucinato in umido con patate).
Le etichette di Rosa del Golfo dagli spumanti ai bianchi, dai rosati ai rossi più corposi sono l’espressione della terra salentina, della passione per i vini di qualità che da sempre contraddistingue la famiglia Calò.
di Giovanna Moldenhauer