Rose no grazie, i cittadini non si arrendono

Creato il 16 dicembre 2010 da Lapulceonline

Probabilmente l’amministrazione comunale non pensava di incontrare tanta ostilità quando ha avallato il progetto delle ormai famigerate 100.000 rose provenienti dalla Moldavia. Eppure sono molti i cittadini e gli osservatori che non hanno apprezzato il dono floreale. E non perché gli alessandrini non amino i fiori o sognino una città fatta di solo cenmento, bensì sono le spese che tale operazione, in tempi di crisi mordente, ha implicato. Come noto, abbellire Alessandria col fiore più famoso del mondo è costato complessivamente la bellezza di 500 mila euro. Denaro che poteva essere investito in altri modi, insomma, più utili alla crescita socio-economica della città. Dall’istruzione alla viabilità, dal sociale al culturale, dallla sanità al turismo, per esempio. Lo sanno bene alcuni cittadini, soprattutto i 600 firmatari della petizione “Io rinuncio alla rosa, il sindaco rinunci all’ aumento della retta”, lista civica che si è opposta -e tuttora si oppone- al già avviato progetto-rose e che propone di trasferire il valore dei fiori alle famiglie che non riescono a sostenere il nuovo, vertiginoso aumento delle rette scolastiche.

E proprio ieri, alla Camera del Lavoro, si è affrontato lo…spinoso argomento: Mario Buzzi, segretario Cgil, Mauro Cattaneo, presidente dell’Associazione Cittadini, il primo firmatario della petizione Nuccio Puleio insieme ad altri hanno stilato l’ennesimo comunicato rivolto al primo cittadino, Piercarlo Fabbio, nel quale si legge: ” Una comunità, tra i suoi doveri fondamentali ha l’affermazione e l’applicazione concreta dei diritti di bambine e bambini, quindi scuole e attenzioni che permettano, a partire dai più piccoli, uno sviluppo ed una crescita positiva”. La proposta epistolare si concludeva poi con la proposta concreta di “trasferire il valore delle rose” dei cittadini che la rifiutano “in favore dei bambini che frequentano i servizi educativi della città”.

Non essendo questa una vicenda nuova (le associazioni di cittadini si erano già mobilitate quando si apprese la notizia dell’acquisto delle rose), sappiamo già che il sindaco Fabbio tende a rimandare al mittente proposte di questo genere. Ai tempi della prima petizione rispose infatti così: ” L’acquisto è stato fatto dall’Amag, tramite Aral: sono utili, e poiché noi abbiamo il 74% dellazienda avremmo avuto solo i tre quarti della cifra”.


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