Zoe Saldana è la protagonista e co-produttrice di “Rosemary’s Baby”, la miniserie evento targata NBC che debutterà questa sera negli Stati Uniti.
“Io non voglio lasciar perdere del buon materiale solo per la paura di ciò che gli altri potrebbero pensare, se non piace, non piace” dice l’attrice in una conferenza stampa coi i giornalisti.
OOH LA LA, SI CAMBIA | Sia il film del 1968 che il romanzo di Ira Levin sono ambientati a New York, la serie a Parigi ed è stata girata tra Gennaio e Marzo.
VECCHIO vs. NUOVO | A parte il luogo, questa Rosemary segue da vicino la storia ben nota: poco dopo lei e suo marito si trasferiscono in un palazzo suntuoso, comincia a pensare che i suoi vicini di casa e – il compagno stesso – abbiano dei piani malvagi per lei e per suo figlio, non ancora nato. Tuttavia, la versione della NBC non ha paura di mostrare nulla. “Il film lascia tutto alla fantasia” dice Saldana. “Quando lo guardavo, mi chiedevo dove fosse finito il bambino. Non lo sopportavo”.
APPROPRIATO ALL’ETA’ | “Ero irremovibile su questo, volevo un attore della mia età per interpretare mio marito”. Nel caso Rosemary fosse sposata con un professore di diversi anni più vecchio di lei, “sarebbe troppo facile per lui starsene fuori, invece di avere questa giovane e fremente coppia che vive in un attico lussurioso e malizioso”. Patrick J. Adams sarà infatti Guy, un professore universitario e aspirante romanziere non troppo lontano dal sogno di arrivare alla fama. “Lui è davvero forte, un ragazzo straordinario che riesce a recitare con più facce” dice Zoe.
CAPELLI FINTI | Mia Farrow nel film, durante la gravidanza ha tagliato i capelli, “mi è piaciuta molto” quella trasformazione. “Ma io non avevo intenzione di farlo”, quindi ha indossato una parrucca per mostrare al meglio la situazione del personaggio, che comprende la sopportazione di alcuni effetti collaterali durante la gestazione del bambino. “Rosemary cercava di essere attraente per il marito, non voleva che lui non la trovasse intrigante. Questo è ciò che ci aspetta”.
FARE IL SUO LAVORO | Per entrare nelle mente della mamma tormentata, “sono diventata una lettrice di siti web genitoriali” afferma Santana. “È stato facile per me simpatizzare con un sacco di storie che avevo sentito e letto, ho cercato di incanalarle”. [TV Line]