Rosetta e Philae: post #CometLanding

Creato il 15 novembre 2014 da Aliveuniverseimages @aliveuniverseim

Pubblicato Sabato, 15 Novembre 2014 14:20
Scritto da Elisabetta Bonora

Finalmente è giunto anche il mio momento per raccontare su Alive Universe Images dell'avventura di Rosetta, Philae e la mia, a Darmstadt.
In questi giorni, Marco Di Lorenzo vi ha accompagnato con costanti ed approfonditi aggiornamenti ma ora, oltre a fare il punto della situazione, volevo rivivere con voi una giornata davvero speciale.

Seguo sempre i grandi eventi dello spazio via streaming ma farne parte veramente è tutt'altra storia.
Se da casa vivete con emozione ed apprensione un lancio o un atterraggio, all'European Space Operations Centre in Darmstadt (Germania) tutto risulta amplificato, complici le luci, l'atmosfera, le telecamere e i volti delle persone, scienziati, operatori, giornalisti, visibilmente tirati o rilassati a seconda del momento.

Appena arrivata in ESOC circolavano voci circa un possibile problema al jet, il motore di azoto che avrebbe dovuto spingere Philae verso la superficie della cometa, per evitare rimbalzi nel momento dell'ancoraggio. Ma i pareri erano contrastanti e confidavo in maggiori dettagli nelle ore successive.
Ciò nonostante, durante la notte, Philae aveva ricevuto l'ultimo GO: dopo 4 tentativi, infatti, era improbabile che il jet avesse funzionato e, d'altra parte, ritardare l'atterraggio sarebbe stato ancora più rischioso a causa del costante aumento dell'attività cometaria.

Così alle 9:35 (8:35 UTC) è avvenuta la separazione e 28 minuti e 20 secondi più tardi è arrivata la conferma a Terra: dopo 10 anni di viaggio, Philae si era separato da Rosetta iniziando una discesa di 7 ore verso la superficie della cometa 67P, da una distanza di 22,5 chilometri dal centro del nucleo.

Stephan Ulamec, Philae Lander Manager del DLR German Aerospace Center aveva detto:
"Dovremo fare pieno affidamento sugli arpioni in touchdown".
"Avremo bisogno di un po' di fortuna per non atterrare su un masso o un ripido pendio".

Volti distesi ma non troppo al momento del rilascio, la parte più difficile era appena iniziata.

#CometLanding ESOC Darmstadt - separation moment
Copyright & Credit: Elisabetta Bonora & Marco Faccin 2di7 & titanio44)

Subito dopo Rosetta ha effettuato un burn per portarsi ad un'orbita dalla quale avrebbe potuto seguire Philae mantenendo il contatto con la Terra ma per ben due ore (come previsto) non c'è stata alcuna comunicazione con entrambi i veicoli.

Il primo segnale era atteso per le 11:53 (10:53 UTC) ma è arrivato 10 minuti più tardi, momenti durante i quali il controllo missione è apparso sempre più preoccupato.
Alla fine, però, non solo stava comunicando Rosetta ma il team aveva iniziato a ricevere anche la telemetria dal lander: i piedi di Philae erano stati dispiegati e i diversi strumenti erano operativi.

Poco dopo, sono arrivate le prime eccezionali immagini dell'addio.
Le avrete sicuramente già viste ma non posso non pubblicarle di nuovo!

Copyright ESA/Rosetta/Philae/CIVA

La prima, in cui è visibile uno dei pannelli solari di 14 metri di Rosetta, è stata ripresa subito dopo la separazione della fotocamera CIVA-P di Philae ed è stata conservata a bordo del lander fino a quando il collegamento radio non è stato stabilito.

 

Copyright: ESA/Rosetta/OSIRIS/MPS/UPD/LAM/IAA/SSO

Questa sequenza di cinque frame, invece, è stata ripresa dalla narrow angle camera di OSIRIS.
Le immagini sono state catturate tra le 10:24 UTC (circa due ore dopo la separazione) e le 14:24 UTC.

E mentre tutti stavamo vivendo una sofferta attesa, verso le ore 12:00 i vincitori dei concorsi legati alla missione, me compresa, sono stati invitati sul palco.
In questa foto, scattata qualche ora prima, sono insieme ad Alexandre Broust a sinistra, che ha proposto il nome per il sito J; Józef Dobrowolski ed Emanuele Andreola a destra, il primo video-vincitore del concorso #WakeUpRosetta, mentre Emanuele ha partecipato come me al concorso #AreWeThereYet; in prima fila Dimitris Grillis, altro video-vincitore del concorso #WakeUpRosetta, rappresentante degli alunni della Ellinogermaniki Agogi Primary School di Atene (Grecia).

Credit: ESA/C.Carreau / http://blogs.esa.int/rosetta/2014/11/12/competition-winners-at-esoc/

Non so quanti di noi siano riusciti a godersi la pausa pranzo perché vivendo l'avventura di Philae dal vivo ci si può sentire davvero molto coinvolti: io non sono quasi riuscita a mangiare!

Composizione artistica: NavCam del 6 novembre da 30,5 km e PHILAE ripreso da OSIRS il 12 novembre
Credit: ESA/Rosetta/NAVCAM, CC BY-SA IGO 3.0 / OSIRIS/MPS/UPD/LAM/IAA/SSO - Processing: 2di7 & titanio44, CC BY-SA IGO 3.0

Intorno alle 15:00 siamo tornati di nuovo nella press room in attesa del fatitico momento.
Sono stati minuti interminabili di vera suspance, durante i quali ognuno di noi cercava di tradurre il labiale e i linguaggi del corpo di Andrea Accomazzo, Fred Jansen e degli altri membri del team mentre venivano trasmesse in diretta le immagini dalla sala di controllo in ESOC, a qualche metro di distanza.
Poi, all'improvviso è bastato un cenno e la sala è esplosa in un applauso, un coro acclamava "Rosetta! Rosetta!" e molti erano visibilmente commossi.

#Philae is on the comet and talking us! #CometLanding Wwwwwooooowwww pic.twitter.com/zq122y9Opm

— Elisabetta Bonora (@EliBonora) 12 Novembre 2014

L'atterraggio è avvenuto alle 17:02 (16:02 UTC).

Stephan Ulamec in una prima dichiarazione aveva riferito:
"Philae sta parlando con noi. La prima cosa che ci ha detto è che gli arpioni sono stati sganciati e riavvolti. Siamo seduti sulla superficie!". Ma purtroppo questo non si è rivelato del tutto corretto.

Sono seguiti momenti di grande confusione, forse più per noi che eravamo lì che per chi seguiva la diretta.
Il jet che doveva spingere Philae sulla superficie non aveva funzionato così come gli arpioni e, nonostante Jean-Jacques Dordain, Direttore Generale dell'ESA, avesse esordito dicendo "siamo nel posto giusto e sulla cometa giusta" in realtà, non era chiaro dove fosse finito Philae e se avesse o meno rimbalzato.
Unica traccia in quel momento era l'immagine scattata da ROLIS durante la discesa.

PHILAE ROLIS 67P durante la discesa
Copyright: ESA/Rosetta/Philae/ROLIS/DLR - Processing: 2di7 & titanio44

Più tardi, durante un'ultima conferenza stampa della giornata, dovevano essere presentate le prime immagini scattate dalla superficie ma in realtà, c'erano attività ben più urgenti in quel momento e per le foto si è dovuto attendere il giorno successivo, quando io ormai stavo rientrando in Italia.

Mentre le riprese durante la discesa mostrano una superficie coperta da polvere e detriti, dalle dimensioni di pochi millimetri a metri, dalle immagini panoramiche si notano pareti rocciose e strati di materiale più duro.

La seguente composizione, formata da 8 frame, è un parziale panorama a 360° ripreso da CIVA-P.
Philae, disegnato, è stato inserito al centro per una migliore comprensione della ripresa.
Parte dei piedi del lander sono visibili in alcuni scatti. Ad ore 12 e ad ore 3 c'è la linea dell'orizzonte, mentre in alto a destra una porzione di spazio dove si staglia l'ultima parte dell'antenna (CONSERT) e alcuni "orbs" forse causati da particelle di polvere vicino all'obiettivo.

Credits: ESA/Rosetta/Philae/CIVA

Qui sotto gli 8 frame.

Philae Cams 1_6 CIVA - 360
Copyright :ESA/Rosetta/Philae/CIVA - Processing: 2di7 & titanio44

Durante la prima notte Philae è rimasto in contatto con Rosetta anche se le comunicazioni sono state intermittenti e questa era la buona notizia ma il fatto che il lander non fosse ancorato alla superficie avrebbe potuto causare qualche problema per le attività scientifiche, soprattutto per l'utilizzo del trapano. Per di più, i dati indicavano che Philae aveva fatto un bel rimbalzo (anzi due!) dopo il primo touchdown molto vicino all'ellisse di incertezza, rischiando quasi di perdersi nello spazio e toccando nuovamente il suolo più lontano rispetto al sito predestinato, Agilkia.

La prima immagine è stata ripresa 3 min 34 sec prima del touchdown, quando Philae era circa 250 m sopra la superficie. La seconda immagine è stata scattata 1 minuto 26 secondi dopo il primo touchdown.
Il touchdown è idntificato da una zona più scura.
Credits: ESA/Rosetta/NAVCAM – CC BY-SA IGO 3.0

In ogni caso, era riuscito ad adagiarsi su 67P, affondando i suoi piedi solo pochi centimetri, anche se in una posizione meno sicura, non perfettamente in piano e purtroppo più in ombra del previsto.


Fonte: http://www.bbc.com/news/science-environment-29746430

OSIRIS ha tentato diverse riprese nelle ultime ore ma ancora non sono state ricevute e rilasciate: sono attese 84 nuove immagini e solo allora, l'esatta posizione potrà essere confermata.

Il collegamento radio è apparso più stabile il giorno seguente: grazie alla memoria di massa perfettamente operativa, tutti i dati sono stati regolarmente trasmessi a Rosetta che sta facendo da ponte per le comunicazioni con la Terra.

Ieri, considerato che la batteria primaria si stava esaurendo, il team ha deciso di procedere ugualmente con l'utilizzo del trapano. Il collegamento, però, si è interrotto, a causa dell'orbita di Rosetta, quando il trapano era sceso di circa 25 centimetri sotto la base del lander, così l'esito dell'operazione è tuttora ignoto.
L'ESA ha comunque fatto sapere che i comandi inviati prevedevano il dispiegamento completo dello strumento, nonostante costituisse un rischio di ribaltamento per Philae.

Con le batterie scariche e poca luce solare, Philae è caduto in una "modalità di riposo" per un lungo periodo di silenzio. In questo stato, tutti gli strumenti e la maggior parte dei sistemi di bordo sono praticamente spenti.

"Prima di cadere in silenzio, il lander è stato in grado di trasmettere tutti i dati scientifici raccolti durante la prima sequenza scientifica [durata quasi 57 ore]", ha detto Stephan Ulamec.

"Philae si è comportato magnificamente in condizioni difficili e siamo pienamente orgogliosi dell'incredibile successo", ha aggiunto.

Il contatto è stato perso questa notte alle 1:36 (0:36 UTC), non molto tempo prima della perdita di comunicazione programmata a causa dell'orbita di Rosetta che avrebbe portato la sonda sotto l'orizzonte.

D'ora in poi, non saranno possibili ulteriori contatti, a meno che i pannelli solari non riescano a ricevere luce a sufficienza.

La possibilità che questo possa accadere è molto remota ma il team ha provato a sollevare il corpo del lander di 4 centimetri ed a ruotarlo di circa 35 gradi, in modo che possa ricevere più energia possibile, mentre l'orbiter resterà in ascolto ad ogni passaggio.

Nel frattempo, Rosetta si è mossa di nuovo ad un'orbita a 30 km di distanza dalla cometa.
Tornerà più vicino, a 20 chilometri, il 6 dicembre per continuare la sua missione e seguire l'attività 67P man mano che si avvicina al perielio, il 13 agosto del prossimo anno.

E come spesso accade, quello che è stato ed è un grande appuntamento con la scienza, è stato in parte trasformato in gossip. Al centro delle polemiche, il Dr Matt Taylor, o meglio la sua camicia.

Photograph: European Space Agency/PA

Alcuni non sono stati troppo contenti di vedere uno scienziato non vestito da scienziato e la camicia oggetto della discordia è stata addirittura definita "sessista".
In risposta alle critiche, nella chat del Wall Street Journal, Taylor ha dichirato: "Le persone con cui lavoro non mi giudicano per il mio aspetto, ma solo dal lavoro che ho fatto e posso fare".

Oltre a riempire le pagine dei giornali, il fatto si anche meritato un hashtag ad hoc su Twitter, #shirtstorm (per chi volesse approfondire). Ma quello che, invece, si dovrebbe tener presente è il grande successo di questa missione: il 12 novembre Rosetta, Philae e il suo team hanno compiuto un'impresa storica ed è questo che deve essere raccontato, con più dettagli e meno chiacchiere.

L'Agenzia Spaziale Europea ha vissuto e ci ha regalato una giornata indimenticabile, un evento unico che ha coivolto il mondo intero, un vero fiore all'occhiello per l'Europa. Il team è stato impeccabile ed anche coraggioso, prendendo decisioni difficili e riuscendo a sfruttare al massimo ogni possibilità.

Grandissimi complimenti all'ESA e alla grande squadra di Rosetta!

Per la giornata trascorsa a Darmstadt un ringraziamento speciale a Maria Framcesca I. e Claudia M..


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