E' iniziata una complessa sequenza di manovre che porteranno la sonda a sfiorare il nucleo cometario tra 10 giorni.
La sonda oggi abbandona la sua "tranquilla" orbita circolare a quasi 30km alla cometa, dove era rimasta per oltre 2 mesi dopo l'atterraggio di Philae, ed inizia una complessa sequenza che la porterà, il 14 Febbraio, a soli 7 km dal nucleo della 67P/Churyumov-Gerasimenko, una distanza mai raggiunta finora da Rosetta.
Nei prossimi giorni, la sonda si allontanerà fino a circa 140 km dalla cometa per poi effettuare un "tuffo" verso la cometa; la minima distanza verrà raggiunta alle alle 13:41 (CET) sulla parte inferiore del lobo principale, al di sopra della regione soprannominata "Imhotep" che ospita anche il complesso Giza e il masso Cheope. Purtroppo, il flyby avverrà lontano dal presunto punto di atterraggio di Phlae, sull'altro lobo della cometa, e quindi non sarà di alcun aiuto nella ricerca del povero lander.
La regione Imhotep nella mappa geologica ESA
"Il flyby permetterà osservazioni scentifiche uniche, fornendoci misure ad alta risoluzione della superficie su molte liunghezze d'onda e dandoci l'opportunità di assaggiare/annusare la regione più interna dell'atmosfera cometaria" ha dichiarato Matt Taylor dell'ESA. Gli scenziati sperano, in particolare, di vedere come il gas e la polvere uscenti dal nucleo evolvono allontanandosi da esso, fino a formare la chioma cometaria.
Sappiamo già che la superficie della cometa è molto scura, riflettendo solo il 6% della luce icidente. Durante il sorvolo, Rosetta passerà sulla cometa con il Sole alle spalle, permettendo di riprendere immagini della superficie illuminata frontalmente, ovvero senza ombra. Questo consentirà di studiare la riflettività del nucleo al variare dell'angolo formato dalla luce incidente e dovrebbe permettere di capire più in dettaglio le proprietù della polvere superficiale che ricopre la cometa.
"Dopo questo passaggio ravvicinato, una nuova fase avrà inizio, quando Rosetta eseguirà una serie di passaggi ravvicinati a distanze comprese tra 15 km e 100 km", ha dichiarato l'operations manager Sylvain Lodiot. A questo punto della missione, era in programma di passare da orbite gravitazinalmente legate al nucleo a "flyby" veloci, sulla base del previsto aumento di attività cometaria. La gamma di distanze di flyby bilancia anche le diverse esigenze degli 11 strumenti di Rosetta al fine di ottimizzare il ritorno scientifico della missione. Durante alcuni dei passaggi ravvicinati, Rosetta incontrerà la cometa quasi al passo con la rotazione, permettendo agli strumenti per monitorare lo stesso punto della superficie sottostante. Nel frattempo, i flyby più lontani forniranno un più ampio contesto con una visione grandangolare del nucleo e della chioma crescente.
La sequenza completa può essere vista in questa animazione dell'ESA.