Sul computer di Remer sarebbero state trovate immagini pedopornografiche. Per questo motivo il pm era da 3 anni sospeso dalle funzioni.
Remer era accusato di aver scaricato da Internet un file con contenuto pedopornografico e di aver tenuto nel computer fisso e in quello portatile immagini di bambini nudi “ritratti in pose oscene e in attività sessuali anche con soggetti adulti”. Per questa vicenda era stato condannato in sede penale in primo e secondo grado, ma la Cassazione ha annullato la sentenza d’appello, dichiarando i reati estinti per prescrizione. A carico del pm pendono un altro procedimento penale e un parallelo disciplinare per fatti analoghi.
“Immagini non scaricate volontariamente” - A chiedere la sanzione più drastica per Remer era stata , in rappresentanza della Procura generale della Cassazione, il sostituto Pg Betta Cesqui, che aveva definito “irrecuperabile” la perdita di credibilità del magistrato. Magistrato che ha invano ribadito la sua innocenza, dicendo di essersi imbattuto per caso in quelle immagini e di non averle mai volontariamente cercate.