Rossella Urru e i cooperanti: quinto giorno di silenzio

Ancora nessuna novità su Rossella Urru e gli altri 2 cooperanti in mano ad ignoti, da quel che si legge sulla stampata sembra che i banditi fossero una decina, a bordo di alcuni fuoristrada ed essi, come spesso accade in questi casi, avessero indosso divise  militari di tipo mimetico e, ovviamente erano armati con fucili d’assalto. E, secondo quello che scrivono su La Nuova Sardegna “Si sono introdotti silenziosamente nel Centro amministrativo dell’autoproclamata Repubblica araba saharawi democratica di Rabouni, nell’area di Tindouf, 1750 chilometri a sud ovest di Algeri, intorno a mezzanotte e mezza di sabato. E hanno fatto irruzione nell’edificio dove ci sono gli alloggi dei cooperanti stranieri. Sparando all’impazzata. Rossella Urru, 29 anni, di Samugheo e i due spagnoli, Ainhoa Fernandez de Rincon ed Enric Gonyalons sono finiti in mezzo alla sparatoria, uno degli spagnoli sarebbe anche rimasto ferito. I tre sono stati portati via dai banditi, che sono risaliti sui fuoristrada e, facendosi spazio a colpi di mitra, si sono allontanati dal Centro amministrativo del campo profughi riuscendo a far perdere le tracce nel deserto.” Secondo quanto dichiara la coordinatrice operativa dei programmi Cisp, la dottoressa Rezzoagli, la logica e le modalità dell’assalto sono strane.” , il luogo dell’assalto non è un campo profughi, ma il punto in cui ci sono gli alloggi di tutti i cooperanti e volontari, dove ci si incontra la sera dopo una dura giornata di lavoro tra gli saharawi. “.

 Gli esperti internazionali di mediazione e rilascio non fanno ancora trapelare nulla, può essere che ci siano in corso delle mediazioni. Oggi per esempio ’Onorevole Margherita Boniver, Inviato Speciale per le Emergenze Umanitarie del Ministro degli Esteri Franco Frattini, è in Mali per un viaggio diplomatico, impossibile che non si tratti anche della questione dei 3 cooperanti rapiti ed in particolar modo della cooperante italiana.