Magazine Cucina

Rossese improvvisamente

Da Vini&terroir

Leggo con interesse ciò che scrive l’amico Walter Speller a riguardo del Rossese di Dolceacqua. Ho invitato Walter all’ultima edizione del Rossese Style e devo dire che lui ha accettato di corsa, anche per l’interesse che questo vino sta suscitando: Qualche anno fa il Rossese era chiuso in un angolo della Liguria e faticava tanto ad uscire da li, poi grazie all’ondata dei nuovi produttori che hanno regalato linfa nuova alla DOC del 1972, grazie anche a manifestazioni che hanno avuto il merito di fare parlare e suscitare interesse in questo vino. Insomma un mix di buon vino e buona comunicazione ha permesso al Rossese di abbracciare un palcoscenico internazionale che ben gli spetta. Il palcoscenico internazionale è stato dato da Walter che scrive per Jancis Robinson ed è uno , secondo il mio modesto avviso, dei grandi palati del mondo del vino. Sono trascorsi quattro anni da quando con Fabio Ingrosso abbiamo deciso di fare una degustazione, molto informale, che portasse i riflettori sul Rossese di Dolceacqua e sullo splendido paese di Bajardo.

Dal 2009 ho visto molto interesse per il Rossese di Dolceacqua, d’altronde lo scopo era proprio questo; tanti bloggers si sono avvicinati al fantastico mondo ( fatto di fatica, sudore ma sopratutto terroir) del Rossese.  Ovviamente la manifestazione è nata per fare conoscere questo vino ed è per questo che l’abbiamo pensata in modo “rustico” perchè non siamo interessati a proporre tappati rossi ma si pensa solo a parlare del vino e a farlo conoscere. La manifestazione  è completamente a carico dei pochi soldi che il comune di Bajardo può destinare, il resto lo mette , con straordinaria passione, il sindaco Jose Littardi insieme al tempo che metto io, e purtroppo è sempre meno.

Walter parla di poca coesione per cercare di portare in alto il nome del Rossese ed ha ragione. Volevo anche sottolineare un errore di Walter nell’articolo: io non sono il delegato AIS della provincia di Imperia ( che è l’amico Augusto Manfredi) ma sono solamente un appassionato sommelier. In tanti si aspettavano un trattamento migliori per gli ospiti bloggers/giornalisti ma il Rossese Style è questo: fatica per raggiungere il luogo della degustazione poi largamente ripagata dallo splendido panorama. Gli amici francesi sono letteralmente pazzi per il Rossese Style anche perchè si svolge in modo diverso da tutte le degustazioni a cui siamo abituati ( ed è questa la sua forza) ed a parlare qui è solamente il vino. Certo che si poteva fare un evento più importante, con la presenza di diverse personalità, star mediatiche del mondo del vino, ma è proprio questo quello che cerchiamo? I media che vengono a Bajardo rimangono conquistati dal vino e dal paesaggio perchè solamente queste due voci sono sul palcoscenico della manifestazione. Si poteva organizzare la manifestazione a Montecarlo, in uno dei due ristoranti del sindaco e forse alcuni sarebbero stati contenti, ma che senso ha fare una degustazione di un prodotto così legato al terroir in un ambiente asettico come poteva essere Montecarlo? Ecco i perchè di una manifestazione nata per caso in un contesto vero senza tanti fronzoli, dove si incontrano i veri vigneron e si discute del vino e delle annate. E’ una risposta a chi ci ha accusato di avere poco stile, purtroppo noi abbiamo fatto la manifestazione grazie al volontariato di molte persone che hanno regalato ore e ore per la manifestazione: chi vuole una manifestazione stile Hollywood non penso che debba venire da queste parti.

 

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