«Russo, tuosto, stuorto»: l’osceno «cuorno» di 13 metri piantato in faccia alla Reggia di Caserta ha tutti i titoli per scacciar la jella: è rosso, tosto, storto. Ma non è detto che porti buono. C’è anzi chi teme possa spingere l’Unesco a revocare il prezioso bollino di Patrimonio dell’Umanità. L’autore della bravata, il sindaco casertano Pio Del Gaudio, che già era finito sulle prime pagine con l’accusa (respinta) di essere omofobo, dice di non sentirsi per niente in colpa: «Ma proprio per niente. Se davanti alla Reggia avessi messo un grande albero di Natale o un bel presepe non se ne sarebbe accorto nessuno. Un giorno o l’altro, presto, lo togliamo, ma mica mi chiamava il Corriere , se non mettevo “’o cuorno”! E invece, così, al ministero è scoppiato un putiferio e li ho costretti a precipitarsi tutti qui».
Settantamila euro è costato, quel ciclopico corno rosso.
Articolo di Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera
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