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Armati di cartina, auto blu e ipod, iniziamo a dirigerci verso sud ma non facciamo troppa strada perche' e' gia' da tempo ora di pranzo e decidiamo di fermarci per un pranzetto al sacco presso i Regional Botanic Gardens appena fuori citta'. Vi crescono piu' di 10000 varieta' di piante su un terreno ondulato che invita proprio al passeggio. La zona dedicata alle piante native include il gruppo delle 'flax', parenti del lino, piante le cui foglie vengono da secoli utilizzate dai Maori per tessere cesti, borse e quant'altro. Il nostro pranzo include un 'melone cornuto', il primo di altri frutti strani che assaggeremo in NZ. La forma e' degna di nota, il sapore decisamente meno...come mangiare il frutto della passione al sapore di cetriolo.
Il viaggio riprende in direzione di Rotorua.
Iniziamo a capire perche' la felce e' il simbolo nazionale: ovunque ai bordi delle strade e lungo i pendii ci sono centinaia e centinaia di felci 'ad alberello' che donano un colore verde acceso al paesaggio. Ci sono anche moltissimi 'toi toi', pennacchi pelosi color crema che spuntano ovunque. Evitiamo a malincuore (mio) il set del villaggio degli Hobbit (ma l'entrata e' a pagamento y no tenemos dinero, ayyyy la vida de los pobres!) e un paio d'ore piu' tardi arriviamo a destinazione. Ci accoglie lo sgradevole odore di zolfo caratteristico del luogo: Rotorua infatti e' famosa per l'attivita' geotermica e le acque termali, oltre che come destinazione turistica per il bel lago su cui si affaccia. La zona e' imporante anche dal punto di vista della cultura Maori, qui molto forte.
Come prima cosa andiamo in campeggio a piantare la tenda prima di sera, siamo fortunati: incluso nel prezzo, c'e' l'uso delle hot pools, piscine di acqua calda termale che utilizziamo prontamente il mattino dopo per iniziare bene la giornata! Da quanto abbiamo capito pero' questa e' cosa abbastanza comune in tutti i campeggi della zona.. Occhio invece a non mettere la testa sott'acqua! C'e' infatti una simpatica ameba a cui piace infilarsi nelle orecchie (e solo nelle orecchie!) dei bagnanti incauti, provocando loro la meningite...azz...!
E' sera quando arriviamo in centro per la nostra passeggiata. Ci colpisce subito il Museo di Rotorua della storia e dell'arte per la bellezza dell'edificio che lo ospita. Fu costruito nel 1908 per ospitare la prima spa di Rotorua che divvene famosa al punto che molte celebrita' dell'epoca vi fecero visita. A quanto pare c'era persino l'opzione di farsi il bagno nell'acqua con la corrente elettrica!!!
Accanto al museo, queste statue vogliono affermare l'unione della cultura Maori (la statua-uomo) con quella occidentale (statua-femmina).
Fonte di acqua termale, una delle tante sparse per Rotorua. La luce in alto e' quella di un lampione.
e di giorno...
Vista di Ohinemutu. Volevamo andare a Te Puia inizialmente, ovvero una specie di mega spazio recintato dove si possono visitare la scuola di intaglio e tessitura, il geyser Pohutu e la valle geotermale con tutti i suoi colori, un esempio di villaggio Maori dove si puo' degustare l'Hangi, ovvero carne e verdure cotte in una specie di forno sotto terra e altre cose. Il prezzo proibitivo (forse anche meritato, non lo sapremo mai) e l'aspetto commerciale del posto ci fanno dirottare verso questa zona di Rotorua. Ad Ohinemutu ci abitano veramente i Maori e oltre alla bella Marae (il luogo di incontro sacro adibito ad attivita' religiose e/o sociali) c'e' anche una piccola chiesetta cristiana in stile Tudor ma ricca di decorazioni tipicamente Maori. Vi si accede in auto in 5min dal centro di Rotorua. Il piccolo parcheggio vicino alla strada e' riservato ai clienti del caffe' adiacente. Approfittiamo per fare la nostra seconda colazione (il tema Hobbit sara' molto ricorrente..) con ottimo cappuccino e ginger slice (consigliata). Pieni di energia poi ci avventuriamo fra le case di Ohinemutu
Gia' dalla foto potete vedere i toi toi in primo piano, il fumo che sale dalle tante mini-sorgenti di acqua bollente (ci sono cartelli che indicano dove e' sicuro camminare, l'acqua raggiunge temperature altissime!), la chiesetta sulla destra e il bellissimo lago.
Acqua bollente ovunque!
Questo e' uno dei motivi per cui i Maori si stabilirono subito in questa zona. In tempi in cui i boiler non erano ancora stati inventati, potete immaginarvi come tutta quest'acqua calda tornasse utile per tutte le attvita' quotidiane! Questo qui sotto e' il giardino di una casa. La proprietaria, una donna Maori dagli occhi vivaci e profondi che produce oggetti artigianali con vero amore (le avrei svaligiato il negozietto, tipo 2mq zeppi di articoli di ogni sorta) ci racconta ridendo dei problemi che incontra con questo suo apparentemente grazioso, ma minaccioso, giardino. Ci racconta anche tante storie di vita passata e presente del suo popolo, ci racconta della lingua, dei guerrieri, dei suoi antenati. Il ciondolo che porta al collo, fatto di osso intagliato, e' l'equivalente di un tatuaggio: e' il simbolo delle sue radici, la sua identita'. E' valsa piu' una chiacchierata con lei che non mille visite ad un museo! Quindi se andrete mai a Rotorua, andate a trovarla. Se sarete fortunati incontrerete anche sua madre, una signora anziana che ama raccontare il suo passato al turista interessato ad ascoltare...
Tipica imbarcazione Maori.
L'interno della chiesetta e' riccamente decorato a intaglio. La maestria Maori e' impressionante.
Particolare di una vetrata: il Cristo sembra camminare sul lago verso chi osserva. La particolarita' e' data dal mantello che lo ricopre: e' di fattura tipicamente Maori. A simboleggiare quanto si siano fuse le due culture. Questa e' una cosa che differenzia moltissimo l'Australia dalla Nuova Zelanda, ci tengo a ripeterlo. Quello che ha fatto la differenza e' stata la firma del trattato di Waitangi che, seppur con molte controversie, e' stato di aiuto per la tutela dei diritti Maori.
La bellissima Marae. Il terreno circostante e' considerato 'tapu', ovvero sacro. Non si puo' ad esempio mangiare in questa zona, quindi occhio a non tirar fuori i panini per uno snack proprio qui! Ci sono molte Maere in NZ, praticamente una per ogni paese se non piu' e tutte hanno la stessa struttura in comune. Ci si puo' entrare solo se invitati e con una speciale cerimonia.
Visto che non siamo andati a vedere il super geyser a pagamento e volendo comunque osservare da vicino qualche altro fenomeno geotermico (o geotermale?hmm..dubbio..), lasciamo Rotorua, dirigendoci verso sud. Sulla strada per Taupo ad un certo punto ci sono dei cartelli che indicano 'mud pools' ovvero piscine di fanghiglia ribbollente da zuppa delle streghe. Assurdo...
Siamo ancora circondati da super felci!!! E sara' cosi' per tutto il viaggio o quasi...
riuscite a contarle?
Il 'cuore' di una felce:
I colori che lo zolfo da alla terra!
E infine... decine di amanite! Saranno anche tossiche, ma sono i funghetti perfetti alla vista:-)
....to be continued...
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