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Rototom Sunsplash, oltre i dreadlocks c’è di più

Creato il 24 agosto 2011 da Lalternativa

Non hanno certo dimenticato i conflitti che fanno decine di vittime innocenti ogni giorno in tutto il mondo. Sono perfettamenti consapevoli che milioni di persone, in particolare bambini, muoiono di fame nei Paesi piu’ poveri.

Sanno benissimo che in molti angoli del nostro pianeta uomini ammazzano altri uomini solo perché la loro pelle ha un colore diverso. E conoscono alla perfezione il meccanismo in base al quale il progresso fa arricchire il 5% degli abitanti della terra a discapito del restante 95% che è vittima di una crisi voluta e ormai sfuggita di mano.

Ed è per questo, per dire di no a un modo di vivere dannoso e incomprensibile che migliaia di uomini e donne, da ogni parte del mondo, si sono dati appuntamento a Valenzia per la 18esima edizione del Rototom Sunsplash, il più grande festival europeo dedicato alla musica reggae.

Famiglie intere con bimbi al seguito, giovani coppie, gruppi di giovani che qualcuno, con lo sguardo limitato al colpo d’occhio dei dreadlocks o con l’olfatto sensibile solo ai profumi di ganja, definirebbe addirittura sbandati e perdigiorno.

Eppure il Reggae, per chi ha la pazienza di ascoltarlo davvero, è molto di più. ”E’ una cultura, un modo di vivere, non soltanto un genere musicale” si affanno a dire quanti hanno conosciuto da vicino questo mondo.

Un mondo che qui al Rototom Sunsplash ritrovi in ogni angolo: nei sorrisi dello staff, nelle vibes dei musicisti, nella cortesia del vicino di tenda che ti consiglia dov’è meglio sistemarti per dormire comodamente dopo una notte trascorsa in compagnia dei migliori artisti del panorama reggae mondiale.

Stasera saranno alcuni componenti della famiglia Marley – Ziggi, Rita e Kymani – a salire sul palco per regalare al pubblico del ”main stage” un’altra serata per vivere il sogno che un mondo di pace e amore non sia soltanto un’utopia.

Ieri è stato Luciano a infiammare gli animi. Tra ”odlies” e ”new tune” come il nuovo singolo ‘Rubadub market’, il ”messaggero”  ha riempito l’aria di positive vibration. Del resto, dopo il tributo a Bob Marley cominciato con ‘Redemption song’ unplagged, era impossibile lasciarlo andare via dal palco.

E se occorrerà gridare ancora il nome di Luciano e quello di tutti gli altri cantanti che portano nel mondo la bandiera del Reggae per far si’ che questo mondo esista ancora, allora è certo che stanotte sarà solo un’altra delle infinite volte in cui migliaia di voci chiederanno, ancora e ancora, di tornare sul palco a spiegarci come si fa a vivere in un mondo migliore.


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