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Rottamano i pezzi merloni e li rivendono in egitto?

Creato il 17 aprile 2013 da Goodmorningumbria @goodmrnngumbria

L’avv. Federici: temo attacchi alla mia persona

di Stefania Piazzo 

Sembra non esserci pace per la storia dell’ex Merloni. Che accade negli stabilimenti in attesa della sentenza del 23 maggio sull’annullamento della vendita? Un po’ di tutto. Ma anche in tribunale non si scherza…

Per cominciare, al Tribunale fallimentare di Ancona, cerca e ricerca… sembra manchi qualcosa… “Non si ha traccia in particolare di una delega, per il momento, depositata per conto di un dipendente, – spiega l’avv. Rosa Federici, legale che rappresenta il Comitato dei lavoratori -. Ho parlato poi con il presidente del Tribunale, Edi Ragaglia. Mi ha comunicato che deciderà il 23 maggio senza concedere altri rinvii che le erano stati richiesti anche dalla controparte. Dopo averla informata che vari macchinari sono stati ceduti per essere inviati in Egitto, il presidente mi ha risposto affermando che per tale motivo c’è urgenza di decidere, così poi da poter perlomeno far riscuotere agli ex dipendenti le somme per l’ammissione al passivo. Ora congelate per l’esistenza del procedimento”. Ma aggiunge: “Ovviamente non escludo attacchi alla mia persona da parte di ex dipendenti mossi ad hoc da sindacati per intimorirmi o cercare di fermarmi”.

Insomma, un bel mistero… e anche tempi un po’ troppo lunghi a Perugia dove, dopo che lo scorso anno era stata avviata un’indagine sul fronte amianto, ad oggi mancherebbero ancora all’appello documenti che il pm sta attendendo per lo svolgimento delle indagini.

Ma gli interrogativi si sprecano in un fastidioso allungarsi del brodo…. nella vicenda Merloni.

E’ infatti forse uscito qualcosa che non doveva dagli stabilimenti? E cioè, è vero o falso che la J.P. avrebbe venduto una cinquantina di macchinari alla Qs come fossero rottami, poi risistemati e rivenduti al mercato d’Egitto?

E’ vero o falso che anziché rilanciare la produzione, gli stabilimenti che fanno capo a Porcarelli verrebbero svuotati dal loro valore proprio mentre è in corso la valutazione, la stima dei beni? Tanto è vero che l’8 aprile scorso, il tribunale di Ancona, accogliendo l’istanza del Comitato lavoratori rappresentato dallo Studio legale Federici e l’istanza delle banche creditrici, c’è stata la visita ispettiva del ctu dr. Luca Mandrioli, come esposto in esclusiva dal nostro quotidiano.

E’ vero o falso che sarebbe stato venduto lo stabilimento di Pioggia d’Olmo, a Fabriano, per due milioni di euro circa, completamente svuotato di tutto?

E’ vero o falso che si è acquisito a 37 euro/metroquadro, compresi marchio e beni, e si è rivenduto a 137 euro?

Infine, giusto per non farsi mancare altre domande, è vero o falso che Porcarelli avrebbe assunto tra i suoi dirigenti degli ex dipendenti Indesit? Perché prendere delle figure professionali da un’altra azienda “sorella”?

In attesa di risposte, e nel silenzio, o quasi, della stampa locale, che evidentemente non sente il bisogno di farsi troppe domande avendo tutto chiaro, attendiamo il conto alla rovescia per il 23 maggio. Sempre che non accada altro.

 



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