Rottamare gli autisti politici o il catorcio Italia? Il dubbio assilla….

Creato il 26 gennaio 2014 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali

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Franco Luceri. Che della vecchia classe dirigente ci sia poco da salvare, è chiaro anche allo scemo del Paese: e dopo Berlusconi, Renzi ha sfondato una porta aperta parlandoci di rottamazioni e ricambi generazionali della classe dirigente.

Però quello è solo lo spicchio insignificante dell’intero e vero problema. Ancora nessuno ha provato a domandarsi: ma del sistema Italia nel suo complesso, (depurato dagli addetti idioti e disonesti), cosa si può ancora ricavare? Quale istituzione, può iniziare subito a garantirci una decente funzionalità, se depurata dai vecchi marpioni del potere?

La scuola, la sanità, i trasporti, la previdenza, le amministrazioni periferiche, il lavoro privato, l’impresa, le tasse, le banche, le assicurazioni o la magistratura? Io dico, nessuna di queste. Siamo alla cancrena istituzionale al 1000%.

Chi pensasse che bastano pochi correttivi sul fronte della burocrazia sfaticata, politica ladra ed Equitalia rapace, si ricreda con urgenza e provi ad ascoltare questa storia.

Un giovane trova la sua prima occupazione a 600 euro mensili, ma a venti chilometri da casa. E’ un avvenimento storico, in un Paese col 40% e passa di giovani disoccupati.

Gli amici ci mettono una piccola automobile gratis, ma deve farsi il passaggio di proprietà a suo nome e partono le prime 500 euro per un’auto che ne vale 50. Poi vanno in pellegrinaggio alla ricerca di una compagnia di assicurazione non esperta in salassi e partono altri 1100, poi ancora 150 di bollo, deve fare il collaudo e passa dal meccanico per una messa a punto da 200 euro, collaudo compreso, poi passa dal distributore e ci mette le prime 10 euro per andare a guadagnarne 20 euro.

Per un catorcio ricevuto in regalo, ma che gli garantisce la mobilità e quindi la possibilità di lavorare e mantenersi ha speso già 2000 euro di amici e parenti finanziatori. Ne guadagnerà in un anno, al netto delle spese di benzina, 3600. Ma poi ci sono gomme, olio, riparazioni varie (qualche multa che è sempre gradita) e rischia di non riuscire nemmeno a mantenere l’auto (anzi il catorcio) con quello che prende di stipendio.

Per mangiare, vestirsi e vivere è possibile solo grazie alla famiglia, ma questo lusso lo Stato te lo consente solo se paghi le tasse. E con quali soldi un giovane si procura la casa, si sposa, fa figli e paga tasse per mantenere anche lo Stato?

Quindi la rottamazione della classe dirigente non cambia di una virgola le condizioni di quel 40% di giovani da cui dipende il futuro economico degli anziani. Se pure lavorassero tutti, non sarebbero in grado nemmeno di mantenere se stessi, manco se lo Stato azzerasse le tasse e gli 850 miliardi che gli servono se li procurasse svendendo l’Italia.

Allora dobbiamo guardare i problemi di casa nostra da un altro punto di vista. Forse il tempo della rottamazione degli autisti politici è passato. Cambiando autista, le prestazioni di un auto possono cambiare dalla notte al giorno. Ma un’auto prelevata dalla pressa dell’auto demolitore la puoi affidare ad una squadra di campioni mondiali di formula uno, ma non caveranno un ragno dal buco.

Quindi l’Italia aveva bisogno di autisti politici, burocratici e giudiziari degni di questo nome, 40 anni fa. Oggi ha solo bisogno di uno sfascia carrozze di fiducia. Visto che i farabutti non hanno difficoltà a difendersi dalle fastidiose punture delle zanzare giudiziarie; mentre i galantuomini devono subire immobili i salassi mortali dei vampiri finanziari e sorridere per non indispettirli.

Muovere un mattone a questo Paese, che non ha più un solo mattone né pubblico, né privato integro, è più complicato che riportare in vita Pompei e pompeiani a prima dell’eruzione del 79 d. C.

Featured image, gente che di test d’auto se ne intende.

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