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Round-up: I Warriors chiudono un ciclo col trionfo di Belfast. Ispirazione per tutta la Scozia?

Creato il 07 giugno 2015 da Soloteo1980 @soloteo1980

Saracens e Warriors in trionfo dopo le sconfitte dello scorso anno, lo Stade Français di Sergio Parisse che chiude le porte ad un nuovo, potenziale "double" per i "padroni d'Europa" del RC Toulon, Calvisano che si conferma campione d'Italia, le prime due giornate del mondiale under-20, l'annuncio del gruppo della Scozia che preparerà la prossima RWC.

È stata una settimana intensa quella che si è appena chiusa, dal punto di vista rugbistico. Il trionfo dei Glasgow Warriors a Belfast ha chiuso un ciclo, regalando alla Scozia il primo successo internazionale a livello di club e coronando un triennio che, sotto la guida di Gregor Townsend, ha visto i Glaswegians migliorarsi stagione dopo stagione.

Pensando positivo, questa vittoria dovrebbe essere vista come un punto di partenza, ma più credibilmente, visto che il prossimo anno molti elementi importanti lasceranno Glasgow, la coppa alzata al cielo da Al Kellock è la chiusura ideale del primo triennio di lavoro. Ripetersi sarà difficilissimo, contando che le prime giornate di Pro12 si giocheranno in contemporanea con la RWC 2015 e i Warriors dovranno fare a meno di molti giocatori importanti, e considerando anche che elementi come Kellock, DTH, Sean Maitland e Niko Matawalu lasceranno la squadra. Townsend sarà chiamato ad una nuova sfida, magari focalizzandosi sull'Europa stavolta, con la possibilità di fare la storia di nuovo, con la conquista del primo passaggio ai quarti di Champions Cup, ma la prossima stagione dalle parti dello Scotstoun Stadium ci sarà ancora da divertirsi.

I mondiali under-20, ribattezzati World Rugby under-20 Championship, sono partiti malissimo per la Scozia, con due sconfitte in altrettanti incontri ma, soprattutto, con una brutta prestazione nel match di ieri contro l'Irlanda. La sconfitta dei Pumitas contro i Baby Blacks lascia ai Dark Blues la chance, battendo gli argentini mercoledì, di evitare l'ultimo posto nel girone C ma la prova dei sudamericani contro i "cannibali" tuttineri non lascia assolutamente ben sperare per lo scontro diretto. Le brutte prestazioni della Scozia arrivano nella stessa settimana in cui la SRU ha annunciato l'apertura della terza accademia e un nuovo impegno nel rugby di base. ( A questo link, la bella intervista della BBC al managing director della SRU, Mark Dodson).

La stagione, a livello di club, è stata assolutamente soddisfacente e superiore alle migliori aspettative, perché anche Edinburgh, nonostante non abbia contribuito con un trofeo, è arrivata in finale di Challenge Cup e ha saputo riconquistare la "1872 Cup" in gennaio, ribaltando risultato e pronostico nel match del BT Murrayfield contro i futuri campioni celtici. I problemi sono arrivati dalla nazionale, che ha chiuso il 6 Nations con cinque sconfitte, il cucchiaio di legno e tanti dubbi.

Vern Cotter ha scelto il gruppo di giocatori che inizierà a preparare la prossima RWC e la metà di questi sono Warriors. Il compito che attende l'head coach neozelandese è davvero arduo, ma da queste parti si spera che l'influsso positivo del trionfo di Belfast possa influenzare tutta la squadra col Cardo sul petto. La Scozia debutterà il 23 settembre, tra poco più di tre mesi, nella Coppa del Mondo, al Kingsholm di Gloucester contro il Giappone, una squadra difficile da decifrare e da affrontare. Avremo tempo per analizzare meglio la sfida che attende i Dark Blues, al momento ci accontentiamo di andare a vedere la Webb Ellis Cup che farà il tour della Scozia nella prossima settimana - e provare qualche 'sortilegio' per far si che torni in pianta stabile, il prima possibile, nella bacheca del Murrayfield.

A tre mesi dalla prima gara, sognare non costa nulla.


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