Leggiamo su naturalnews che "E' stato scoperto che l'erbicida Roundup dell'azienda Monsanto distrugge il testosterone, ormone della fertilità maschile". L'articolo è interessante e fa sorgere dei sospetti uno degli scopi occulti della diffusione degli OGM; alla luce della grande pressione delle autorità sanitarie (e ovviamente delle multinazionali del farmaco) per la somministrazione di vaccini che inducono aborti e nati morti a tutte le ragazze del pianeta potremmo ipotizzare che immettere nell'ambiente simili prodotti chimici abbia come scopo principale quello di indurre infertilità maschile dopo che il vaccino contro il papilloma virus si è occupato di inibire la capacità di procreazione delle donne.
Purtroppo i due studi che vengono citati nell'articolo sono entrambi studi con un forte limite, sono infatti due studi su animali differenti da noi e sui quali l'agente chimico testato potrebbe in teoria dare risultati molto differenti (in tutti i sensi intendiamoci, perché il round up potrebbe essere persino più pericoloso per gli esseri umani che per quegli animali su cui è stato testato). Il problema qui non è solo l'etica (uno degli esperimenti è stato condotto su cellule in vitro) ma la validità di tali studi nel momento in cui se ne vogliano estendere i risultati all'uomo.
Nel precedente articolo abbiamo visto come all'occorrenza i medici affermino senza peli sulla lingua (ma solo quando gli conviene) che i risultati degli esperimenti su animali non sono automaticamente estendibili all'uomo. E' anche vero per converso che l'esistenza di due studi su due animali differenti sono un indizio che fa riflettere e che avvalora il sospetto menzionato all'inizio dell'articolo.
Ma veniamo adesso ai fatti: uno studio recente pubblicato sul Journal of Toxicology in Vitro (Giornale della tossicologia in vitro) mostra che la formula erbicida Roundup della Monsanto inibisce la produzione del testosterone e porta all'infertilità maschile. Altri esperimenti ed altri studi hanno già portato (questa volta su esseri umani) hanno portato ad individuare nel medesimo agente la causa di 25 malattie tra le quali danneggiamento del DNA, difetti congeniti, disfunzioni del fegato e cancro: l'elenco completo con tutti i link per verificare questi studi lo trovata qui: http://www.greenmedinfo.com/toxic-ingredient/roundup-herbicide
Lo studio di un'équipe dell'Università francese di Caen (A glyphosate-based herbicide induces necrosis and apoptosis in mature rat testicular cells in vitro, and testosterone decrease at lower levels) ha testato il principio attivo di questo erbicida, il glifosato, in diluizioni comprese tra 1 e 10.000 parti per milione, ed il risultato sconcertante è stato che gli effetti negativi sono stati sperimentati pure alla più bassa diluizione (1 parte per milione). Pure in così piccole dosi si sono osservate serie disfunzioni endocrine che hanno ridotto del 35 per cento la produzione del testosterone nelle cellule del testicolo dei ratti. A dosi maggiori si è osservata la morte delle cellule nel giro di qualche ora (al massimo nel giro di 2 giorni). E questo studio non ha affrontato l'analisi degli effetti cumulativi di continua esposizione di un agente chimico che filtra nei letti dei fiumi e nelle riserve d'acqua sotterranea. Nello stesso articolo leggiamo che il glifosato, principio attivo del round-up, ed il suo principale metabolita (molecola che si forma in seguito a decomposizione del glifosato), il cosiddetto AMPA, sono tra i principali contaminanti delle acque superficiali.
Se i risultati di questi esperimenti si potessero automaticamente riportare agli esseri umani avremmo seri effetti sull'infertilità maschile ai livelli di esposizione a cui siamo ormai arrivati. E non è un mistero il fatto che l'infertilità maschile sia in continua crescita in questi anni (c'è persino Totti che fa da testimonial nella lotta all'infertilità maschile, vedi http://video.repubblica.it/sport/totti-torna-in-campo-per-la-lotta-all-infertilita-maschile/90256/88649.