Routine malata (post prandium stabis, post coenam ambulabis... all'eccesso)

Da più o meno una settimana la mia giornata-tipo funziona così: prima sveglia quando mia madre esce di casa alle 7.30, lavaggio, colazione, ritorno a letto per tempo imprecisato, seconda sveglia, cazzeggio, studio svogliato, corsa e esercizi per la caviglia prescritti dalla fisioterapia, doccia, pranzo, pisolino post prandium che dura sempre più del previsto, terza sveglia, cazzeggio, studio ancor più svogliato e assonnato, pausa, studio un po' più motivato, cena, cazzeggio TV/computer, studio motivato, matto e disperatissimo quando sono ormai le 11 di sera e mi rendo conto di non aver fatto niente di didatticamente utile durante tutto l'arco della giornata. Perchè ci accorgiamo sempre tardi dei nostri errori? Perché ogni volta ci ripromettiamo di non commetterne il giorno dopo, ritrovandoci poi inevitabilmente da capo a dodici?
L'esame di diritto civile - e in particolare il programma dell'a.a. 2010/2011, totalmente incentrato su donazioni e liberalità - inizia a risultarmi molto pesante, indi per cui ogni scusa è buona per trovare il modo di non studiare. Senza contare che non mi sto preoccupando minimamente di ciò che verrà dopo diritto civile, ossia diritto del lavoro da preparare in due settimane - tempo così ristretto causa mia inerzia.
L'esame va veloce ed io sto indietro... Bisogna curare questa maledetta routine, questa ordinarietà precaria!