La strada con le piante da abbattere.
Quando si parla di sviluppo sostenibile si pensa ad interventi particolari e che, magari, stravolgano molte modalità di programmazione delle opere pubbliche. Ma non è così; molto spesso ci si accorge che, anche con piccole attenzioni, si possono avviare opere pubbliche che sposano la filosofia della sostenibilità ambientale.
Sembra invece che nel comune di Roveré della Luna, non possa essere considerato sostenibile il concetto di valutare la rivisitazione del progetto di ampliamento e modifica di una strada per poter salvare alcune piante secolariche, attualmente, si prevede debbano essere abbattute. Il progetto in questione ha la sua indubbia valenza tecnica, in quanto parla di mettere in sicurezza una strada pericolosa, però sembra che i progettisti abbiano abbondato con le metrature in maniera tale da costringere all'espropriazione di una quantità elevata di terreno tale per cui, appunto, si andrebbero a dover rimuovere piante di elevato pregio naturalistico e che valorizzano, data la loro posizionein bella evidenza all'ingresso del centro abitato, tutto il paesaggio circostante.
Riducendo la quantità di terreno da acquisire, quindi, si potrebbero far risparmiare soldi alla collettività (minor esproprio= risparmio di soldi pubblici), si riuscirebbe a salvare le piante in questione e, quindi, a garantire ancora un rispetto della natura esistente, dando così valenza di sviluppo sostenibile ad un'opera che, altrimenti, passerebbe per pura e mera ulteriore invasione del territorio.
Dopo alcuni tentativi di dialogo con l'amministrazione comunale alcuni cittadini direttamente coinvolti nella zona, hanno evidenziatoalcune note di criticità su questo progetto, proprio basandosi sul principio di salvaguardia del patrimonio arboreo prospiciente la strada in questione. Sembraperò che la stessa amministrazione comunale non intenda recedere e rivedere il progetto, nonostante che per realizzare il marciapiede, sempre nel rispetto delle norme provinciali sulla viabilità cui è soggetta la strada in questione, non sia necessario un simile sovrabbondante esproprio. La cosa appare a dir poco strana, poiché una rivisitazione in termini di salvaguardia degli alberi in questione, potrebbe portare un notevole risparmio di soldi per espropri minori, unitamente all'obiettivo di mantenere un pregio architettonico paesaggistico della zona.
Possibile che la questione non trovi la giusta mediazione? Come mai l'amministrazione comunale di Roveré della Luna intende perseguire la strada della distruzione degli alberi, senza valutare le alternative possibili per realizzare l'opera con più sostenibilità?
La risposta si fa attendere, ma appare davvero incomprensibile una simile chiusura sull'argomento.
Marco Ianes - Trento