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Rovistare nei cassonetti

Creato il 28 settembre 2011 da Andreapomella

Rovistare nei cassonettiLa zingara è ferma in punta di piedi coi gomiti sul cassonetto, la sua faccia è una fronte bassa, un naso lungo con un bozzo in fondo, due occhi luccicanti e troppo vicini. È una donna sui sessanta, che la miseria ha ridotto a dimostrarne ottanta. Quando fruga nella spazzatura a lei non bada nessuno, i vecchi segregazionisti che abitano da queste parti si limitano a disprezzarla con uno sguardo. Ma lei sa che l’ignoranza è come la denutrizione. Oggi la zingara, tra gli scarti alimentari di questa strada di città, ha trovato un tesoro. Bisogna avvicinarsi a lei un po’ di più per comprenderne la natura. Perché da lontano, no, da lontano è la solita zingara che rimesta nella merda. Il tesoro consiste in una scatola di cartone in cui sono impilati una quantità vergognosa di libri. I libri sono favole per bambini rilegate con copertine rigide. Qualcuno li ha buttati nel cassonetto dell’indifferenziato, e questo è un fatto. Le ragioni possono essere varie e non tutte giudicabili. Ad ogni modo la zingara si è fermata a leggere, e adesso è lì con la testa nel cassonetto e un libro di favole aperto per metà. Legge a voce alta, a stento, come i bambini, la sua bocca senza denti farfuglia, inspira, sorride. La storia che legge la ghermisce temporaneamente da questo mondo, spegne il tanfo nauseante dei rifiuti, la libera per un minuto dall’odio della gente. La fronte bozzoluta le luccica di sudore. Non c’è altro modo di immaginare la grazia.


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