Royal Baby: un’emozione mediatica

Creato il 24 luglio 2013 da Rodolfo Monacelli @CorrettaInforma

L’arrivo del Royal Baby di William e Kate rinsalda ancora una volta il sempreverde interesse mediatico per la monarchia inglese

L’infinita pazienza dei giornalisti che erano da parecchi giorni assiepati dinanzi alla Lindo wing del londinese St Mary’s Hospital é stata finalmente premiata, poiché il Royal baby dei duchi di Cambridge (ovvero di Kate e di William) é venuto alla luce alle 16.24 (ora locale) di lunedì 22 luglio, rivelandosi un maschietto di tre chili ed ottocento grammi. La regina Elisabetta II  é stata la prima ad apprendere la lieta notizia da William, che ha assistito alla nascita del suo primogenito.

Migliaia di persone sono giunte dinanzi a Buckingham Palace, anche per leggere il certificato che deve essere esposto, secondo tradizione, sulle griglie dell‘ingresso principale. Una volta appurato che si tratta di un ‘baby boy’ , impazzano le scommesse sul nome di battesimo (che potrebbe essere George, James o Alexander, anche se il fuoriclasse Beckham ha osato suggerire David).

Questo terzo successore in linea diretta al trono d’Inghilterra é riuscito, nel rispetto delle usanze, a dribblare il rischio Twitter, mantenendo segreta la sua nascita per ben quattro ore, che é trapelata soltanto alle 20,30, quando un addetto stampa di William si é diretto su un’auto blu dall’ospedale verso Buckingham Palace. Poco dopo le 19 del giorno seguente (martedi 23 luglio), il royal baby é stato mostrato al mondo, alternandosi fra le braccia di mamma e papà, proprio come avvenne in occasione della nascita di William nel 1982. I giornalisti pensavano che il bimbo sarebbe nato intorno al 13 luglio, ed invece la data é slittata al 19, costringendoli oltremodo a bivaccare e rendendosi, paradossalmente, a loro volta oggetto di foto ed interviste. Nella frustrazione del momento, si sospettava che la coppia reale avesse voluto di proposito sollevare tutto questo polverone, oppure che il parto fosse stato addirittura ‘pilotato‘ per far nascere il royal baby sotto il segno dell’intraprendente ed energico Leone invece che del più sognatore ed accomodante Cancro.

La gravidanza di Kate, sotto un punto di vista mediatico, non era certo iniziata al meglio, poiché quando lo scorso 3 dicembre, a causa delle forti nausee, fu ricoverata all’ospedale King Edward VII, uno scherzo telefonico (architettato da due d.j. australiani) provoco’ una fuga di notizia da parte di un’ infermiera, che poi si tolse la vita.

È comunque innegabile che Kate sappia gestire egregiamente, e senza particolari traumi, ogni aspetto del suo difficile ruolo. Perfino il gossip più impietoso non può che desistere dinanzi alla moderna semplicità delle sue abitudini middle-class, che da oggi implicherà anche la concreta possibilità di far indossare al proprio bambino le stesse tutine o cappellini dell’erede al trono.  A quanto pare, ed anche su consiglio degli stessi sudditi, Kate rinuncerà perfino alla tata pur di occuparsi del suo bambino.

Un fatto certo é che l’ aspettativa per la nascita del Royal baby ha incentivato il grande business che ruota attorno all’evento. Se nei caratteristici pub scorrono fiumi di birra, gli hotel ed i ristoranti si riempiono, in questo mite periodo estivo, grazie ad una monarchia che rimane, in un suggestivo contesto che in questo frangente si illumina di azzurro, la principale attrazione del paese. Fra i soliti immancabili souvenirs fanno capolino anche tazzine, bavaglini, cartoline, bigliettini, orsacchiotti che alludono al lieto evento e che chiedono solo di trovare un posticino in valigia. Lo svantaggioso cambio valutario con la sterlina e il costo della vita in genere (una sola corsa in metropolitana si aggira ad un equivalente di circa cinque euro) aveva, negli ultimi anni, inclinato il turismo nel Regno Unito, senza poi contare il fatto che anche questo paese ha risentito di una crisi economica che ha visto aumentare la disoccupazione, mettere a dura prova le attività commerciali (che hanno oltremodo anticipato la stagione dei famosi saldi) e ridurre anche i vari sussidi statali (come l’house benefit e l’income support) che negli anni novanta potevano essere ottenuti, con grande facilità, anche da semplici visitatori in cerca di fortuna.

Tuttavia, grazie al royal baby, almeno per qualche giorno l’incertezza dei tempi verrà buttata alle spalle, in una rinnovata speranza nel futuro.


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