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Royal Caribbean: “Nel 2012 +25% di passeggeri in Italia” – Rassegna Stampa D.B.Cruise Magazine

Creato il 06 febbraio 2013 da Dreamblog @Dreamblog

Il commercial manager della compagnia, Mario Pasquero: “Il 90% del nostro fatturato proviene dalle adv”. E sui prezzi: “Si stanno riallineando a quelli del 2011”

Royal Caribbean: Nel 2012 +25% di passeggeri in ItaliaSi è chiuso in maniera positiva il 2012 di Royal Caribbean in Italia, come afferma il commercial manager della compagnia, Mario Pasquero: “Nel 2012 abbiamo trasportato il 25% in più di passeggeri dai porti della nostra penisola”, annuncia a margine della presentazione della “Crociera del tango” in partenza da Civitavecchia il prossimo primo giugno.

Per il comparto la questione pricing continua a rimanere un argomento cruciale, ma, per il manager, si sta assistendo a un rialzo generale dei costi: “Il mercato si sta muovendo in questo senso – afferma Pasquero –. Adesso i prezzi si stanno riallineando a quelli del 2011 dopo che, durante lo scorso anno, avevano toccato un punto molto basso”.

Per l’estate Rcl ha già annunciato che ridurrà la capacità sul Mediterraneo: “Sarà un anno che servirà per riposizionare il mercato in modo tale che si possano stabilizzare determinati valori: poi, per il 2014, faremo altre valutazioni”.

Tornando all’estate 2012, è stato buono il riscontro per la campagna di advanced booking portata avanti dall’operatore: “Registriamo un trend di prenotazione in crescita. Adesso partiranno una campagna promozionale sui media dedicata al consumer e, contemporaneamente, delle iniziative di comunicazione verso gli agenti di viaggi che valgono il 90% del nostro fatturato”.
Tra queste ultime non mancheranno le ship visit, che lo scorso anno hanno coinvolto oltre 1500 adv, e una serie di comunicazioni volte a far conoscere certe tipologie di prodotto, “come la formula Royal inclusive”, osserva Pasquero.

Una strategia ad hoc, invece, verrà riservata ai social network: “Vediamo questi nuovi media più come un mezzo per informare il cliente e aumentare la nostra brand awarness, piuttosto che uno strumento di vendita”, conclude Pasquero. 

Fonte: Guida Viaggi

 


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