Avevamo già riportato le dichiarazioni di Jason Rubin, ex di Naughty Dog ora diventato head of studios di Oculus VR; il suo compito è gestire la produzione di titoli first party. Durante un panel al CES 2015, Rubin ha soppesato la situazione delle grandi major che, secondo lui, stanno ancora una volta perdendo il treno dell’innovazione, rappresentato in tal caso dalla VR.
Secondo Rubin, le compagnie perderanno il primo successo della VR. “Lo fanno sempre”, ha dichiarato Rubin, che crede che i primi sviluppatori VR da miliardi di dollari siano già in attività.
Rubin sostiene che la reticenza delle compagnie a fare mosse della prima ora in VR farà sì che, in ultima analisi, queste arriveranno troppo tardi a spartirsi il bottino.
Negli ultimi mesi, sia Blake Jorgensen di EA che Strauss Zelnick di Take-Two hanno espresso una certa riluttanza rispetto al fare la prima mossa nello scenario VR, nonostante esso stia rapidamente emergendo; la motivazione starebbe nei necessari costi di ricerca e sviluppo, privi, secondo loro, di uno scopo, dal momento che non esiste ancora un bacino d’utenza solido.
Rubin, nel corso del panel, ha affermato che tale riluttanza è storca: le compagnie consolidate hanno sempre permesso ai principali competitor di emergere sulla base di nuove tecnologie.
“Chi si muove per primo in questi casi lo fa molto bene, perché fallisce, e impara a fare la cosa giusta al secondo o terzo tentativo,” ha dichiarato. “E mentre le grandi compagnie stanno guardando a diversi asset che possono impiegare in vari giochi, e dicono che la base installata della VR adesso è zero e si devono concentrare su altre cose, perdono l’occasione, lo fanno sempre.”
L’errore sembra essere una componente fondamentale del business, come spiega lo stesso Rubin. “Sono passato attraverso abbastanza lanci di hardware che non funzioneranno mai per sapere che questo decollerà. Qualcuno farà… un sacco di soldi e creerà dei contenuti fantastici che diventeranno l’inizio della VR.”