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Rubino Romeo Salmonì, uno degli ultimi ebrei romani deportati è morto oggi

Creato il 09 luglio 2011 da Yellowflate @yellowflate

Rubino Romeo Salmonì, uno degli ultimi ebrei romani deportati è morto oggiRubino  Romeo Salmonì, uno degli ultimi ebrei romani deportati e sopravvissuti all’Olocausto, ha lasciato questo pianeta. Romeo aveva 91 anni ed era autore di ‘Ho sconfitto Hitler’. Nell’aprile del 1944, poche settimane prima della liberazione di Roma,  Rubino Romeno ha appena 18 anni  ed è una  una domenica di aprile, quando viene “preso” e, come narra nel suo libro,  da via Tasso passa  al carcere di Regina Coeli, poi alcampo di raccolta e smistamento di Fossoli, ed il 22 giugno su un convoglio destinato Auschwitz. Il 26 giugno, l’entrata nel campo di Birkenau dove ha inizio il viaggio verso l’orrore. Riesce a scampare alla follia nazista e infatti più di anno dopo, il 3 settembre 1945, ritorna a casa, nella sua città, con la sua famiglia.  Questo in gennaio  anno era stato insignito da Napolitano Cavaliere di Gran Croce, infatti a Gennaio Zingaretti, presidente della provincia di Roma a tal proposito dichiarava: “Si tratta di un riconoscimento di grande prestigio per un uomo che ha avuto la forza e il coraggio di ripercorrere e raccontare la sua drammatica esperienza nel campo di sterminio di Auschwitz, una testimonianza fondamentale per tanti giovani che in questo modo possono conoscere più a fondo l’orrore della Shoah”.  Rubino Romeo Salmonì a Roma è una personalità e, immediato è stato il cordoglio espresso da Gianni Alemanno:  ”ci lascia una grande uomo che con il suo coraggio e la sua forza è riuscito a salvarsi dall’inferno di Auschwitz-Birkenau. Romeo è stato un esempio per i giovani e per l’intera città. Con la su forza d’animo, il suo ottimismo e la sua volontà è riuscito a ricostruire dal niente una vita. Ricordo la felicità dei suoi occhi durante i festeggiamenti delle nozze di diamante con Mirella, che con amore gli è stata sempre vicino e i sorrisi dei suoi familiari ai quali ha trasmesso, nonostante l’incubo dei campi di sterminio nazisti, l’amore per la vita e per la famiglia. La storia di Romeo come quelle degli altri ex deportati – ammonisce Alemanno – deve essere utile perché non torni ad accadere quello che è successo, purtroppo, a tantissime persone. Roma Capitale è impegnata su questi temi perché il ricordo sia un patrimonio collettivo e condiviso, un esercizio spirituale ed educativo da trasmettere alle nuove generazioni”. Mentre presidente della Provincia di Roma, Nicola Zingaretti “con Salmonì scompare un uomo incredibile, una persona coraggiosa che è stata testimone e portavoce dell’orrore della Shoah, insignito di recente dal presidente della Repubblica Napolitano. Grazie ai suoi racconti, alla sua ironia, molti ragazzi delle scuole superiori di Roma e provincia hanno avuto la possibilità di conoscere quanto la sua voglia di sopravvivenza sia stata più forte di quella di distruzione. Non finirò mai di ringraziare Romeo Salmonì per il meraviglioso regalo che ci ha fatto, tramandando a tutti noi il suo atto di coraggio e la sua memoria, trasmissione di valori veri e sinceri. Continueremo a raccontare la sua storia e con il suo libro la sua testimonianza”.

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