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Rubrica Autori Emergenti: Riccardo Nori!

Creato il 20 maggio 2013 da Marta @RosaMDeserto
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Come avevo annunciato nel precedente post, eccomi qui ad aggiornare subito il mio blog. Oggi voglio condividere con voi un nuovo autore esordiente che mi ha inviato gentilmente la sua opera al fine di una recensione. Si tratta di un thriller ambientato tra le montagne abruzzesi, tra amori difficili e contrastati e mistero. Sono proprio curiosa di saperne di più. Mi ha incuriosita nonostante non sia un genere che leggo molto.
Vi va di conoscerlo meglio? A seguire un'intervista all'autore!
Immagine L'Arcaico Anatema, di Riccardo Nori
Editore: A&A edizioni
Prezzo online: € 14.90 Spedizione Gratis
Uscita: 15 Ottobre 2012
Trama:
Nella cittadina abruzzese di Morano, Marco e Linda, due giovani ragazzi, s’innamorano perdutamente.
Devono però dolorosamente separarsi per le minacciose pressioni del padre di lei. Ognuno se ne andrà per la propria strada, lontano dall’aura misteriosa che circonda il paesino montano, teatro di violenti stupri e macabri omicidi.
I due giovani scopriranno solo anni dopo di essere uniti da un destino comune, che li ricondurrà a Morano, a guardare in faccia la morte e ad affrontare un essere demoniaco per la salvezza del piccolo borgo.
Autore:
Riccardo Nori.
Nasce a Teramo il 7 Settembre 1970.
I suoi studi li compie presso l'Istituto Professionale per l'Industria e l'Artigianato (IPSIA) di Teramo e contemporaneamente si inserisce nel mondo del lavoro già all’età di 14 anni, cominciando come cameriere e proseguendo con lavori manuali in fabbrica e compiendo assistenza agli anziani, impiego compatibile con la sua esperienza maturata durante il servizio civile presso la Piccola Opera Charitas, un centro di assistenza per portatori di handicap.
Le esperienze lavorative sono tante e varie, difatti Riccardo svolge successivamente mansioni come istruttore di pesistica e cultura fisica grazie al diploma C.O.N.I. - FIPCF.
I suoi hobby sono i libri, il calcio, la palestra e la musica, prevalentemente blues e hard rock.
Qui il suo sito: http://riccardonori.weebly.com/index.html


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Ciao Riccardo e benvenuto nel mio blog!
Sono lieta di accoglierti nel mio piccolo spazio virtuale e di far conoscere il tuo romanzo d’esordio e anche qualcosa in più di te!
      1)   Apriamo questa intervista con la prima domanda: ti va di farti conoscere ai lettori di questo blog?
Tanto per cominciare ti ringrazio per questa opportunità: quando scrivi un libro e poi arrivi a pubblicarlo, un’intervista diventa un evento a dir poco emozionante.
Per quanto mi riguarda, mi ritengo tutto sommato una persona piuttosto ordinaria, soprattutto nell’essere, al momento, disoccupato. Sono un 40enne appassionato di musica (dal blues al trash metal, passando per jazz  pop e celtic folk rock), e di libri (principalmente da lettore). Dal punto di vista lavorativo ho fatto praticamente di tutto, mentre gli hobbies aggiuntivi sono la mountain bike e la mia 750cc giapponese.
      2)   L’Arcaico Anatema è il tuo primo romanzo. Vuoi raccontarci meglio di cosa tratta? Com’è nata l’idea?
Devo premettere che il percorso di questo romanzo è una storia nella storia. Ho scritto L’Arcaico Anatema non ancora 20enne, e dopo innumerevoli rifiuti, anche solo di esame, l’ho chiuso nel cassetto di un vecchio mobile, all’interno del fondaco in dotazione nelle case popolari dove vivo. Dopo diversi anni, incoraggiato dall’autore della recensione (il dott. Siriano Cordoni), ho deciso di rimetterci mano. L’ho smontato e rimontato, facendo un lavoro di taglia e cuci che lo ha reso, infine, una commistione tra i modi di pensare e di essere del meno che 20enne che l’ha scritto e del 40enne che l’ha revisionato. Riguardo alla trama, tutto ruota intorno alla storia d’amore tra due ragazzi nati e cresciuti a Morano, un piccolo paesino, inventato, tra le montagne del Gran Sasso, versante teramano. Un amore tra esponenti di realtà sociali in antitesi, e per questo ferocemente osteggiato dal padre di lei, anche con minacce e percosse, talora reciproche. Ma sul paesino grava anche un alone malefico che trova origine nel 1700 circa. La storia è caratterizzata da frequenti salti temporali, necessari per chiarire vicende e sentimenti dei protagonisti, contestualizzati ai rispettivi ambienti. L’idea è nata da una vecchia casa abbandonata che da ragazzino ho più volte visitato con i miei amici di allora. Un’ arcaica dimora quasi completamente ricoperta di edera, che sembra non voler cedere al trascorrere degli anni, ma che al contrario sembra aver stretto un patto con la natura circostante che l’ha ricoperta di edera, quasi a volerla proteggere dalle intemperie.
Quella casa è ancora lì…
 
      3)   Come e quando nasce la tua passione per la scrittura? Che cosa significa per te Scrivere?
La mia passione per la scrittura,nasce molto tempo fa, da quello che potrebbe essere definito un atto di presunzione: il tentativo, inizialmente non scritto, di cambiare il corso di una storia il cui percorso giudicavo poco interessante, in relazione al libro che stavo leggendo. Da qui al tentativo di scrivere una storia che potevo indirizzare come meglio credevo, il passo è stato piuttosto breve. Scrivere è quasi uno sfogo che, oltre tutto, ti permette di guardarti dentro. C’è una frase di E.A.Poe che mi ha sempre fatto pensare, e che risponde in pieno alla domanda posta: coloro che sognano di giorno sanno molte cose che sfuggono a chi sogna solo di notte.
      4)   Spesso gli autori mettono molto di sé nel romanzo, del proprio mondo, del proprio io. Quanto c’è di te nel romanzo? C’è un personaggio al quale sei più legato? Ti va di presentarli un poco?
Sono convinto che un romanzo sia in buona parte, per ciò che riguarda sia i personaggi che le singole situazioni, una sintesi dei desideri repressi, delle aspettative, dei sogni e dei bisogni del suo autore: tante piccole sfaccettature che aiutano a capire chi realmente esso sia.
Se devo scegliere un personaggio del libro, ovviamente Marco Andolfi mi è particolarmente caro (leggendo il libro capirai perché), ma anche lo stesso Gianluca Stanni, con la sua malcelata fragilità…
 
      5)   Sul tuo sito ho letto che tra le tue tante passioni, c’è anche – ovviamente – la lettura. Quali sono gli autori che più ami? Hai tratto ispirazione da qualcuno di loro per scrivere il tuo romanzo?
Gli autori che più apprezzo sono Stephen King (di cui ero un lettore più che assiduo quando ho scritto L’Arcaico Anatema, e che probabilmente mi ha influenzato non poco…ma questo non stà a me stabilirlo). Per tornare un po’ ai capisaldi del genere, non posso non citare E.A.Poe e H.P.Lovecraft. Mi piacciono anche, e molto, Valerio Massimo Manfredi e Candace Robb, quindi romanzo storico. Da non dimenticare J.M.Crichton e J.Deaver ma, soprattutto J.R:R:Tolkien.
 
      6)   Qual è il libro che più hai amato? Quale, invece, ti ha deluso?
Difficile fare una simile classifica, potrei citare Il signore degli anelli di Tolkien, o qualcuno dei racconti di Poe e Lovecraft, o uno dei romanzi di King, ma subito dopo me ne verrebbero in mente altrettanti. Quelli che mi hanno deluso sono sicuramente tanti, poiché con il tempo sono divenuto, ovviamente, molto più selettivo.
      7)   Il rapporto con le case editrici non è mai facile per gli autori emergenti. Cosa ne pensi? Com’è stato il tuo percorso al fine della pubblicazione?
Personalmente al primo tentativo (vent’anni fa) commisi un errore che ho evitato due anni fa, quando ho terminato la revisione de L’arcaico Anatema: allora mi proposi alle grandi case editrici, mentre questa volta ho cercato sul web quelle più piccole che, ovviamente, prestano maggiore attenzione agli autori emergenti. Ho avuto la fortuna di “incontrare” la A&A Edizioni che, tra l’altro, mi ha proposto una collaborazione per l’organizzazione di eventi, nella mia regione, inerente alla promozione di altri autori emergenti, che stò portando a Teramo e/o a Pescara. Questo mi ha permesso di entrare in contatto con realtà che conoscevo poco: le associazioni culturali. In particolare l’Ass.ne Detto tra noi, con il suo Scambia libro, una formula che prevede la presentazione, da parte degli associati, di testi che poi vengono messi a disposizione dei soci, creando così una catena di appassionati che si scambiano continuamente dei libri. Qui ho organizzato diverse presentazioni a cui prendono puntualmente parte non meno di 30/40 appassionati ascoltatori.
      8)   Qual è la condizione ideale per scrivere? Da appassionato di musica, ti è utile ascoltarla mentre scrivi? O preferisci il silenzio assoluto? In quale parte della giornata trovi maggior ispirazione?
Per ciò che riguarda la musica si o no e quale, o il momento migliore della giornata, sono molto istintivo: talvolta sento il bisogno di musica adrenalinica, altre di silenzio assoluto, mentre scrivo sia di notte con l’ausilio di una piccola abat jour che di giorno davanti ad una finestra soleggiata.
 
      9)     Tra i tuoi progetti futuri ci sono altri due libri. Ti va di parlarcene, fin dove ti è possibile, ovviamente?
Il prossimo, il secondo, uscirà tra la fine del 2013 e l’inizio del 2014, con il titolo Il cimitero di Highgate, in cui vi sono citazioni relative alla figura di Dante Gabriel Rossetti, poeta e pittore inglese ma di chiara origine, da parte di padre, italiana (nello specifico di Vasto), nonché co-fondatore della Confraternita dei Preraffaelliti, autentico movimento artistico di notevole importanza che annoverava tra le sue fila eminenti esponenti della pittura, della poesia ma anche molti scrittori all’epoca (tra il 1840 ed il 1850) rinomati.
Il terzo, L’ultimo canto del bardo, è a circa metà stesura. Tutti e tre rispecchiano quella che è una mia passione: la Gran Bretagna. Ne L’Arcaico Anatema uno dei protagonisti trascorre una parte della propria vita in Scozia. Nel secondo, le vicende narrate hanno un legame con il cimitero di Highgate, realmente esistente nella periferia londinese. Il terzo ha uno svolgimento che va a toccare Irlanda e Galles.
 
      10)  Hai consigli da dare a chi, come te, ha il sogno di pubblicare la propria opera?
L’unico consiglio che posso dare è di non arrendersi, di credere in se stessi, senza però che ciò possa divenire un’ossessione, anche perché non si diventa ricchi scrivendo libri…quantomeno non in Italia.
      Grazie per aver risposto alle mie domande, e anche per la possibilità di leggere il tuo libro! Spero che l’intervista sia risultata piacevole!
Immagine Allora cosa ne pensate? Vi incuriosisce? Vi va di leggerlo? Per saperne di più andate sul sito dell'autore! Appena riuscirò a leggerlo, sarò felice di lasciare una mia opinione! Ancora grazie all'autore per essersi rivolto a me per intervista e recensione!
A presto, con una nuova recensione!

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