Marco Lucio Papaleo inizia a giocherellare sulle tastiere degli home computer nei primissimi anni '80. Da allora, la crossmedialità è la sua passione e sondarne tutti i suoi aspetti è la sua missione. Adora il dialogo costruttivo, vivisezionare le opere derivate e le buone storie. E' molto network e poco social, ma è immancabilmente su Facebook e Google+.
La fine del 2015 è stata decisamente turbolenta: poche, ma assolutamente significative, le uscite in sala, a partire da due film che hanno fatto la storia del box office italiana e statunitense. Da un lato Checco Zalone e Quo vado? dall'altra Star Wars: Il Risveglio della Forza, uno dei più grandi incassi di sempre. Come ogni Natale arrivano i film per la famiglia (dalla riedizione de Il mio vicino Totoro ad Alvin Superstar: nessuno ci può fermare e Belle & Sebastien - L'avventura continua) e le commedie di stampo "cinepanettoniano" come Il professor Cenerentolo, Vacanze ai Caraibi - Il film di Natale e Natale col boss. In tutto ciò, sono arrivati anche pellicole che non hanno rispettato le aspettative o, semplicemente, non hanno trovato il giusto spazio, dal Franny con Richard Gere all'atteso Chiamatemi Francesco: il Papa della gente a Mon Roi - Il mio re. Ma quali sono i film che più hanno lasciato il segno, a dicembre 2015?
Belle & Sebastien - L'avventura continua
Successivamente allo straordinario successo del primo capitolo, tornano Belle & Sebastien in un'avventura con più azione (il regista ha un passato anche nel cinema horror!), nuovi importantissimi personaggi e sempre tante, tantissime emozioni. Sebastien attende con ansia il ritorno di Angelina, che è in procinto di tornare a casa con tutti gli onori: è stata infatti insignita di una medaglia al valore per i servizi resi nel corso della guerra. Il giorno tanto atteso arriva, ma Angelina rimane vittima di un terribile incidente aereo e data per morta dalle autorità locali. Sebastien però non si rassegna all'idea di averla perduta e decide di andare a cercarla insieme al nonno e al suo inseparabile amico a quattro zampe. Nel corso della spedizione di salvataggio Sebastien si troverà di fronte ad una grande scoperta, che cambierà la sua vita.
Regression
Dopo il drammatico Mare dentro e lo storico Agora, Alejandro Amenábar torna alla tensione e alle atmosfere cupe con Regression, un thriller psicologico con sfumature di giallo e che non disdegna, però, neppure atmosfere e momenti da film dell'orrore nell'inscenare una cupa vicenda poliziesca atta a farci chiedere se il Diavolo non esista, ma esistano solo le cattive persone. La confezione tecnica è lodevole, ma, epilogo a parte, non ci si discosta molto dai film sulle sette sataniche che gli spagnoli proposero a terzo millennio appena avviato.
Heart of the Sea - Le origini di Moby Dick
Il vincitore del premio Oscar Ron Howard torna a dirigere, dopo il bel Rush, Chris Hemsworth in un film incentrato sugli eventi che hanno ispirato il popolare romanzo avventuroso di Melville: cosa c'è alla base della leggenda di Moby Dick? Manca un po' di mordente, ma le atmosfere sono rese benissimo.
Le ricette della signora Toku
In Le ricette della signora Toku Sentaro gestisce una piccola panetteria che serve dorayaki - dolci ripieni di pasta di fagioli rossi. Quando una vecchia signora, Tokue, si offre di aiutare in cucina, accetta con riluttanza. Ma Tokue dimostra di avere la magia nelle sue mani quando si tratta di fare "an". Naomi Kawase porta al Festival di Cannes un racconto tipicamente nipponico, sincero, commovente ma forse eccessivamente didascalico, con protagonista una Kiki Kirin che conquista lo spettatore.
Irrational Man
Ormai vicino ai suoi ottant'anni e ad un numero impressionante di pellicole girate, Woody Allen sembra non avere alcuna intenzione di fermarsi e confeziona una nuova commedia ironica e dissacrante, pronta a conquistare il grande pubblico. E pur tornando a parlare di nuovo di qualcosa che nella sua filmografia sa di già visto - rischio facilmente prevedibile considerato l'alto numero di pellicole realizzate - Allen riesce a creare un ritmo coinvolgente ed ironico, regalando di nuovo un punto di vista contenutisticamente interessante.
Francofonia
Presentato allo scorso Festival di Venezia, al quale aveva precedentemente trionfato con Faust, Aleksandr Sokurov ci ricorda con sentimento e manierismo che non si può toccare l'arte senza toccare la storia. Narrando personalmente la storia di Jacques Jaujard e del conte Franz Wolff-Metternich, che lavorarono insieme per proteggere e salvaguardare il tesoro del Museo del Louvre, Sokurov si infila personalmente all'interno del suo film con convinzione e sentimento, firmando un'opera che si consegna senza dubbio a quell'eternità che racconta e celebra.
Quel fantastico peggior anno della mia vita
Vincitrice Premio del pubblico e del gran premio della giuria al Sundance Film Festival 2015, la commedia di Alfonso Gomez-Rejon è una carrellata di momenti chiave e immagini simbolo sull'arte di esistere e di resistere agli urti della vita, sfruttando i propri talenti e il proprio profondo, ma spesso inconsapevole, amore per la vita. Una commedia fresca e intelligente sul complesso universo della crescita e sul dolore della separazione.
Quo vado?
Per la quarta volta sotto la regia del fido Gennaro Nunziante, il comico pugliese Checco Zalone attacca nella commedia record di incassi gli "irrinunciabili al posto fisso" e tutti i loro privilegi grottescamente sfruttati. Una divertente critica rientrante tra le migliori del poker cinematografico di cui è stato finora protagonista Luca Medici, complice probabilmente la sempre più accentuata propensione da parte di Nunziante di guardare alla mitica Commedia all'italiana, ovvero uno dei migliori strumenti atti a raccontare su celluloide il più o meno medio residente del Bel paese.
Il ponte delle spie
Con Il ponte delle spie Steven Spielberg torna al cinema, riunendosi ai fratelli Coen, per una pellicola biografica sullo sfondo di uno spaccato storico sempre di grande interesse: quello della Guerra Fredda. Personaggi ben delineati, ottima ricostruzione storica e interpreti d'eccezione (in particolare Mark Rylance e uno dei migliori Tom Hanks di sempre) per una pellicola che risulta in più occasioni 'pesante' da seguire, un po' retorica e didascalica, ma molto ben scritta e interpretata, oltre che ricca di significato.
Star Wars: Il Risveglio della Forza
Visivamente spettacolare, con fotografia ed effetti speciali d'eccellenza (nonché una stereoscopia più efficace della media), musiche coinvolgenti, tantissima azione adrenalinica, suspense e momenti epici, l'attesissimo settimo episodio della saga di Guerre Stellari pone sulla scena tanti graditi ritorni ma al contempo anche un carnet di personaggi nuovi e molto interessanti da un punto di vista introspettivo. Naturalmente c'è chi l'ha trovato solo l'ennesimo blockbuster e un buon numero di fan storici non sono rimasti soddisfatti da questo o quell'elemento in particolare, ma per noi Il Risveglio della Forza è esattamente quello che doveva essere: un vero sequel della trilogia classica, impreziosito da una splendida confezione, personaggi ben congegnati e un cast al quale è davvero difficile non affezionarsi. Una Nuova Speranza per il futuro.