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Non per tutti il matrimonio è fatto di alti vasi colmi di fiori freschi, tacchi alti e mise en place elaborate. Per Alice e Lorenzo tutto è stato diverso. Una grande casa tra le colline bolognesi, un sito internet dedicato all’evento, fiori origami, carta e legno sono stati gli elementi che hanno caratterizzato il loro giorno più bello.
Il racconto di Alice:“Io e Lorenzo ci siamo conosciuti durante una serata di fine estate con amici comuni. Ci siamo incontrati per caso qualche mese dopo, sotto la neve, da allora siamo sempre stati insieme ed è cominciata la nostra storia fatta di viaggi e di feste con gli amici. Lorenzo è sempre stato ancorato alle tradizioni: parlava di matrimonio, famiglia e figli fin d’all’inizio. Io, al contrario, ho sempre detestato tutto ciò che fosse classico, preordinato, già visto. Dopo aver rimandato per un pochino le nozze ci siamo però ritrovati a buttare giù sogni ed idee su come avremmo voluto che fosse il nostro matrimonio.
Così, è cominciata l’avventura dell’organizzazione delle nostre nozze, tra il grande affetto di tutti gli invitati e la caccia a ciascun elemento di massimo impatto e possibile risparmio. Abbiamo giocato con alcune fotografie trasformandole nelle nostre partecipazioni, ideato un sito internet dedicato alla data del nostro “Sì”, e realizzato allestimenti con materiali versatili e "poveri" come carta e legno.
Anche la nostra location corrispondeva esattamente al nostro desiderio di un matrimonio nel verde: sognavamo una grande casa tra le colline bolognesi che potesse ospitare tutti in un pranzo all’aperto, in cui ci si potesse muovere, ballare e stringere, in un modo autentico ed informale.Lorenzo ed io volevamo vivere in maniera intima e tranquilla la nostra preparazione di quella mattina. Abbiamo indossato i nostri vestiti, inserito i fiori origami tra i capelli e all’occhiello della giacca e ci siamo diretti, mano per la mano, verso il comune della nostra città.L’affetto, gli sguardi carichi e i sorrisi di ognuno ci hanno resi felici, come mai lo siamo stati.Finita la cerimonia ci siamo diretti al luogo del ricevimento, dove ci attendevano i primi brindisi e un ricchissimo aperitivo sotto un gazebo colmo di fiori di glicine. Nessun fiore reciso come centrotavola, ma delle sculture in legno realizzate dallo sposo che rappresentavano i principali circuiti motociclistici.
Gettate in aria scarpe e cravatte, al termine della festa ci siamo divertiti tra lancio del bouquet e immersione fino ai polpacci nell’acqua di una piccola cascata e verso il tramonto ci siamo raggruppati per il taglio della torta e gli auguri finali.”