“Horror I”, antologia della Sugar Editore, è la protagonista della puntata di questo mese di Libreria d'Annata, la rubrica che lo scrittore Nicola Lombardi cura in esclusiva per Letteratura Horror
Quasi cinque decadi sono ormai trascorse dal giorno in cui nelle vetrine delle librerie si è affacciato il ghigno satanico di Lon Chaney Sr. (come appare nel fim London After Midnight) ad abbellire la sovracopertina di un’antologia vintage oltre ogni dire: Horror I, edita nel 1965 dalla laboriosa Sugar Editore.
Abbiamo qui sedici racconti suddivisi in categorie; il compilatore della raccolta, non menzionato, si premura di anteporre a ciascuna di esse un sapido capitoletto che ne chiarisce natura e ragioni. La prima categoria è denominata I MEDIEVALISTI, e vale la pena citare un gustoso estratto dalla premessa: “A furia di chiamarlo ‘oscuro’ il Medioevo è diventato per eccellenza il tempo in cui i lumi non servivano neppure a illuminare il cammino del viandante, sicché ci si può ficcare – come in una di quelle comode valigie a soffietto che formano la delizia del viaggiatore – nebulosità d’ogni sorta, nomi ostrogoti, vichinghi tuttofare e le sempiterne fanciulle riluttanti o inclini alla deflorazione. Da questo materiale eterogeneo e, a voler guardare per il sottile, di qualità scadente, è tuttavia possibile trarre motivo per racconti non solo in qualche modo stimolanti, ma anche dotati di una certa dignità letteraria.” Grazie tante: ci troviamo chicche quali L’abate nero di Puthum di Clark A. Smith e Turlogh il Nero di Robert E. Howard!
Secondo gruppo: POPOLI E IDDII PARALLELI (impagabile l’uso del termine iddii al posto di dèi!). E abbiamo dunque Fitz J. O’Brian con L’artefice di meraviglie e Frank B. Long con L’orrore dalle colline.
Ci portiamo poi verso ORRORI E PAURE DI QUESTO MONDO con autori ultraclassici come Wilkie Collins (Fortunato al gioco), Carl R. Jacobi (L’acquario), Oliver Onions (La porta di palissandro) e naturalmente H. P. Lovecraft (Orrore a Red Hook).
Un’altra categoria è L’ALTRO MONDO, dedicata alle entità disincarnate e agli spettri inquieti che fanno di tutto per turbare le nostre esistenze. Col suo linguaggio involuto il curatore ci ricorda infatti che “da quando l’uomo ha coscienza di sé, forse, ha avuto al suo fianco, nel vivere quotidiano, i morti implacati, i morti non dimenticati, i morti che – come il padre di Amleto – gridano vendetta o perseguono loro oscuri, stranamente carnali ancora, disegni e progetti.” Gli scrittori chiamati in rappresentanza sono Joseph S. Le Fanu (Strane avventure in via Aungier), August Derleth (La coperta trapunta), Matthew P. Shiel (Xélucha), William H. Hodgson (Gli abitanti di Middle Islet) e Russell Wakefield (L’ossessione alata).
Per completare la carrellata si chiude con la categoria ALTRI MONDI ANCORA, che mette in campo Lo spirito nella pietra di John Pocsik, La chiesa in High Street di un Ramsey Campbell non ancora ventenne e I sogni di Albert Moreland dell’immenso Fritz Leiber.
Al di là dell’indubbia, altissima qualità dei racconti qui collezionati, è comunque doveroso spendere due parole sul retro della sovracopertina, dove il sulfureo, riproposto faccione di Lon Chaney illustra in toni che più pulp non si può il contenuto del libro attraverso nuvolette da fumetto scritte a mano con un pennarello rosso: inarrivabile!
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