“E qualcosa rimane” di Nicoletta Bortolotti è un libro che ti attraversa l'anima.Te la accarezza, te la scuote, te la coccola. Sì, è un libro che ti coccola l'anima.
Un' esplosione di sentimenti, di battiti di cuore, di brividi. Una storia familiare, rapporti che si interrompono senza interrompersi mai.
Legami indistruttibili, nonostante tutto. Segreti e momenti che spazzeranno via in un attimo la casa di lego. Per poi catapultare i protagonisti in luoghi diversi, ma inconsapevolmente cercheranno tutti, di nuovo, quella casa... in ogni casa.
Gelosie. Amore. Sorrisi. Pianti. Incomprensioni. Segreti. Ed è un “segreto” che porterà Viola, sorella più piccola, a ricercare dopo quasi 10 anni, Margherita la sorella maggiore. Una richiesta. Un week end al mare.
SE FOSSE...
Milano. Forse perché è ambientata proprio lì, forse perché leggendo questa storia ho rivissuto un po' la mia adolescenza tra michette, oratorio e vecchi cortili.
Il rosso. Quello dei sentimenti forti che abitano le famiglie. L'amore incondizionato, le gelosie, le litigate, i sogni. Tutto amplificato.
Luci a San Siro. Perché Roberto Vecchioni è in ogni riga di questa storia, perché Luci a San Siro rappresenta alla perfezione la Milano di quei tempi. Perché è una delle mie canzoni preferite.
Il pranzo della domenica. Classico film sulla famiglia. Sulle dinamiche familiari. Gli affetti, le abitudini e i segreti.