Ruby ha fatto flop: solo il 5,8 per cento di share per la fotoromanza travestita da inchiesta che Canale 5 ha allestito e mandato in onda per deformare la realtà e diffondere la versione del padrone sulla sue notti canaglia. Naturalmente molti si compiacciono dello scarso interesse verso questa difesa ridicola e patetica prima ancora che arrogante e truffaldina, qualcosa che rimarrà nella storia del peggior giornalismo di tutti i tempi. E invece in un certo senso è allarmante, anzi la conferma dello stato etico del Paese: è chiaro che solo una minoranza di imbecilli può dar credito alle bugie plateali su Ruby diffuse peraltro sulla televisione dello stesso interessato. Ma questo significa che un gran numero di persone non ha alcuna esitazione a votare per un puttaniere e un bugiardo compulsivo, un evasore fiscale senza scrupoli, un supposto perseguitato che dice le stesse cose che sentiremmo dire dal 90% della popolazione carceraria, uno che coltiva contatti con la mafia e che ha ridotto il Paese a uno straccio.
Non ha alcuna esitazione perché pensa che un bandito sia la migliore garanzia per la giustificazione e l’assoluzione dei propri peccati. O perché si aspetta la mancetta dell’Imu che con simile governante finirà per essere pagata molte volte per altre vie, perché non ha altri orizzonti che i propri immediati interessi, bene o pessimamente riposti. Quindi fa finta che si tratti di vicende personali che niente hanno a che vedere con la cosa pubblica, fa finta che lo scasso delle istituzioni, delle regole e della stessa convivenza civile necessario a salvare il tycoon, non esista o non abbia conseguenze nefaste. Alla fine sa benissimo chi è Ruby e chi è Berlusconi, non è interessata alle balle o a sentire Silvio che si paragona a Tortora perché questo smaschererebbe solo la propria ipocrisia.
Proprio questo gran numero di persone che non guardano lo sceneggiato di Ruby per allontanare da sé la vergogna , è già matura per costituire l’area neo dorotea di quella nuova Dc che è nei piani di Re Giorgio. A questa si aggregherà la ex margherita, l’area renziana e la pattuglia superstite del montismo per rifare le vecchie correnti da Zaccagnini ad Andreotti. A questo punto del resto non c’è altra strada: l’esperimento Pd è crollato rovinosamente per la scarsa qualità del cemento politico che vi è stato impiegato. E’ una struttura fragile che non ha saputo andare alle elezioni nel 2011 e quelle di due mesi fa le ha perse nelle urne, ma soprattutto moralmente per il suo attaccamento paranoico a Monti e a Napolitano e per l’incapacità di uscire fuori dalla logica degli apparati. Letta e Epifani servono appunto a questo, a prendere tempo per l’operazione nella vana speranza che le elezioni tedesche aprano qualche spazietto di manovra, per escogitare un qualche salvacondotto a favore di Berlusconi così che il Cavaliere possa ritirarsi dalla prima fila e infine per preparare la separazione da una posizione di forza. Intanto lasciano a sondaggi chiaramente fasulli il compito di tranquillizzare il popolo: basta vedere quelli che fanno fuori dall’Italia per vedere le cifre andare in direzioni molto diverse.
Insomma siamo al gattopardismo storico gestito da vecchi e vecchi dentro, mentre il mondo ribolle. Vi prego, mentre loro sono in convento o in coventicola, prepariamogli una sgradita sorpresa.