E’ dura essere circondati da tanta volgarità e non venirne sfiorati. Pochissimi ci riescono, salvo poi sentirsi a disagio: se tutti attorno a te si rotolano nel fango come suini, e sembrano anche starci bene, vorrai mica fare lo schizzinoso e alzare il nasino troppo raffinato? Ma no. Meglio avvicinarsi, darsi una spalmatina di schifezza, tanto per non essere diverso. Non dico di grugnire, però almeno far finta che non faccia schifo.
Ecco, più o meno è quello che vedo. Magari sono io che sbaglio: l’oculista mi ha ordinato gli occhiali da un pezzo, ma sono sempre restia a metterli. Però, ovunque punti lo sguardo, solo e sempre volgarità. Solo e sempre schifezza. Vagonate di poracceria fino all’orizzonte. Eau de Merde n.5. Il problema, per quanto grave, non è nulla se confrontato alla sua conseguenza immediata: l’assuefazione. Ma vi siete guardati in giro? Nessuno emette un fiato. Nessuno parla. Ci siamo abituati all’immondizia, e non parlo solo in senso metaforico (Terzigno, mi senti? Prova, prova, 1-2-3…).
Partiamo dal livello più apparentemente innocuo d’immondezzaio, quello che colpisce i bimbiminkia (non sottovalutate il fenomeno, sono più numerosi e influenti di quello che si pensi): sono testimone oculare di bimbominkiate tali da far accapponare la pelle a Giustino Bieberon. Dato che appoggio la filosofia del “ridere per non piangere”, a volte mi permetto un atto masochistico pari solo alla visione di Uomini e Donne dopo aver pranzato. Tale azione sconsiderata consta nell’origliare vari bimbiminkia, quelli più “decenti” e “studiosi”, che si ripetono fra loro la lezione in pullman (“C’è cioè cè che tipo questo qui… questo Dante… ecco c’è va in una foresta e si perde, ma poi c’è tipo un altro che non è un uomo, ma è un’ombra, cè no non un ombra ma tipo, era un uomo prima…”. Cara bimbaminkia, se mai leggerai qui, sì… sei proprio tu. Ti ho sentita. Auguri per l’interrogazione).
Poi arriviamo al massimo livello di crap, di monnezza, di fetore. Ecco, state bene attenti e turatevi il naso. Facciamo un piccolo (ma non troppo) salto dalla bimbominkia quattordici-quindicenne, lasciamola crescere un po’ – ovviamente solo fisicamente – fra le sue belle cazzate e i paraocchi da cavallo. Aggiungiamo un pizzico di problemi economici che non guastano mai, mescoliamo con la situazione italiana di oggi (vedi il Sultano di Hardcore e i suoi harem). Otterremo, secondo la testata ricetta, uno degli sfruttamenti di prostituzione peggiori dopo quelli della mafia, ancora più compromettenti del sexgate Clinton - Lewinsky, ma molto meno importanti secondo gli Itagliani – e qui ci ricolleghiamo al discorso dell’assuefazione. Noemi, Patrizia, Ruby [vedi foto]… ormai non ci stupisce più nulla. Solo un altro cambio di tendenze: primavera/estate col Waka Waka, Autunno/Inverno col Bunga Bunga.
Avvilisco.
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