Ruby insultata da alcuni Giovani Democratici per la sua partecipazione al Paradiso di Rimini

Creato il 30 gennaio 2011 da Iannozzigiuseppe @iannozzi

a cura di Iannozzi Giuseppe

Karima el Mahroug, in arte Ruby, al Paradiso di Rimini, villa trasformata mezzo secolo fa in discoteca di alto livello sulla collina di Covignano.

Ruby
è entrata in scena dopo le 2 (era annunciata per mezzanotte o poco più) da un ingresso secondario per evitare i cronisti. Se ne è andata poco dopo le 3; per tutto il tempo è restata in un elegante privè con divanetti a margine della pista, circondata da pochi amici e protetta dalla sicurezza.
Fuori, dalle 2,3 c’erano ad aspettarla quindici, forse venti Giovani Democratici armati di volantini e di uno striscione con sù scritto “indignati”. Qualcuno si è tappezzato di slogans contro Ruby: “Ruby a Rimini offende Don Oreste Benzi, i cristiani riminesi, chi non gradisce il sesso in vendita, le donne”; ed ancora: “La villa di Arcore non è la sede della Caritas” e “Ruby offende la dignità (dignità, sottolineata) di noi riminesi”. Chissà se i tanto indignati Giovani Democratici faranno altrettanto questa estate, quando sulle loro spiagge sbarcheranno frotte di donne in topless e con il tanga (e forse neanche quello). E’ d’obbligo sospettare che non faranno nulla, si limiteranno invece a calarsi nella parte dei voyeurs.
All’interno del Paradiso alcuni ragazzi l’hanno accolta con fischi e insulti per la sua presunta vita sessuale. In molti invece non hanno proprio badato a Ruby.
Ruby, tubino nero, tacco alto e orecchini di perle, ha preferito restare nel salottino a chiacchierare concedendosi soltanto un accenno di ballo e abbozzando qualche parola di saluto al microfono. Ruby è stata anche ben attenta a non far carpire il labiale, ma qualcuno avrebbe comunque colto un “non ne posso più”.
Al Paradiso si festeggiavano alcuni compleanni. Un paio di ragazze non avrebbero gradito la presenza di Ruby: “Se sapevo che c’era lei, non venivo certo qui”.

Devis Paganelli di Slide Italia, media partner della serata, avrebbe raccontato, piuttosto arrabbiato, ai cronisti che Ruby era rimasta per più di un’ora in auto nel sotterraneo prima di entrare e che chi l’accompagnava pretendeva che venissero allontanate le telecamere. Poi la richiesta di non parlare con i giornalisti (ma pare che nei giorni precedenti erano state garantite brevi interviste, argomento Berlusconi escluso); infine la richiesta di essere pagata in anticipo e in contanti. “Con tanto di ricevuta, tutto regolare”, ha voluto precisare Paganelli. Gli è stato chiesto: “Quanto?”. Risposta: “Non meno di mille e non più di cinquemila euro”.

Troppo rumore intorno a Ruby. Troppo davvero.


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