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L'idea di base del film gioca sulla finzione che diventa realtà, un po' come accade anche in Vero come la finzione. Ma mentre il film con Will Ferrell mostra gli effetti inflitti sulla vita del personaggio di fantasia divenuto consapevole della sua sudditanza, questa volta si sposta tutta l'attenzione sullo scrittore e sul suo ruolo di vero e proprio padrone. La macchina da scrivere diviene quinti strumento diabolico di controllo supremo, che piega al volere di chi digita il potere di condizionare la "vita" del personaggio da lui creato e tanto amato, andando a creare una vera e propria autocratica storia d'amore. E come ogni forma di potere, anche in questo caso, il potere è destinato a portare sia gioie ma soprattutto dolore. Lo so che quanto detto potrebbe far sembrare il film più un fantasy dispotico che altro, ma tenete sempre presente che viene messo tutto su un piano di plausibilità e che i toni sono mantenuti tra la commedia, il dramma e talvolta anche il grottesco... insomma come Little Miss Sunshine.
La pellicola funziona molto ma molto bene, c'è chi lo ha anche preferito al precedente film della coppia registica, i quali confermano la loro bravura di cantastorie. Bravi i due protagonisti, Paul Dano e Zoe Kazan, così come i vari attori che impersonano i personaggi di contorno tra i quali Elliott Gould, Steve Coogan, Annette Bening e Antonio Banderas.
Io ancora non ho capito se lo preferisco a Little Miss Sunshine, ma gli va comunque pericolosamente vicino. Ad oggi comunque è uno dei film più belli del 2012.
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