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Rubygate: incubo ‘pentiti’ per Berlusconi

Creato il 29 giugno 2013 da Candidonews @Candidonews

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“Se pure le ragazze si pentono come MoraBerlusconi rischia l’accusa di corruzione di testimoni”. “Se gli indagati per falsa testimonianza si pentono, non solo confermano la condanna in primo grado su Berlusconi, ma di fatto aprono un nuovo filone e una nuova accusa, oltre a corruzione e induzione alla prostituzione: la corruzione di testimoni”.

Il Caimano trema. Come per Tangentopoli, anche nel Rubygate è iniziata la ‘caccia’ al pentito. Lele Mora rischia di essere il primo di una lunga serie ed all’orizzonte si profile un nuovo processo:

Ricapitolando. Il “Ruby 1” si è chiuso con la condanna di Silvio Berlusconi e con la trasmissione in procura degli atti alla procura per falsa testimonianza di ben 33 testimoni. Il “Ruby 2”, dove sono imputati Fede, Mora, Minetti per induzione alla prostituzione, si chiude il 12 luglio. È solo la prima fase. A settembre, secondo i ben informati, parte il “Ruby 3”, il processo sulla falsa testimonianza. Con i 33 del Ruby 1 a cui si possono aggiungere altri, con la chiusura del processo su Mora, Fede e Minetti. Rischia di diventare un maxiprocesso del Bunga Bunga, basato sull’uso dei “pentiti”.

E cosa accadrà se si pentono alcuni testimoni?

Come fecero ai tempi di tangentopoli col rito ambrosiano, mirano a far pentire i testimoni per incastrare Berlusconi”. E’ questa la paura. Se si pentono, a quel punto è fatta. Nel senso che l’Appello sulla prostituzione diventa una formalità. Ma scatta anche un’altra tagliola. Questa: “Che faranno? – è l’interrogativo che risuona nei palazzi berlusconiani – Ritratteranno, chiederanno di essere sentiti dal magistrato? Qualcuno tirerà fuori foto, filmini? È chiaro che se uno ha fatto falsa testimonianza e ha uno stipendio pagato dall’imputato si può arrivare alla corruzione di atti giudiziari”.

Berlusconi ed i 2.500 euro versati alle ‘olgettine’

Insomma, dal “Ruby 3” potrebbe uscire la “verità” su uno dei punti più controversi del processo. E cioè che dal 2010 l’imputato Silvio Berlusconi versa mensilmente 2.500 euro alle testimoni donne chiamate dalla difesa: “Perché sono buono, generoso e loro sono rovinate per colpa di questa inchiesta…” ha sempre detto il Cavaliere. Se una sentenza dovesse chiarire che vengono pagate per mentire, a quel punto l’ex premier rischia un altro capo d’accusa, la corruzione di testimoni.

 


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