Dopo ottanta minuti combattuti molto duramente le due squadre si sono dovute arrendere al pareggio.
Per la seconda volta la corsa al record di vittorie consecutive degli All Blacks si arresta con un pareggio in Australia. Pareggio guadagno, sudato e lottato fino all'ultimo per Richie McCaw e compagni che hanno resistito nei minuti finali in quattordici alle folate dei Wallabies sotto la pioggia battente di Sydney.Folau sanguinante dopo uno scontro di gioco
In questa prima uscita del Rugby Championship 2014 si sono contraddistinti soprattutto gli avanti di entrambe le squadre, tallonatoti sugli scudi: per gli All Blacks Coles ha salvato la propria linea di meta andando a coprire al posto di Ben Smith su un calcio a seguire di Beale. Un'azione che se non gli ha fatto guadagnare il titolo di MVP, gli ha certamente fatto guadagnare ancor più rispetto tra i propri compagni di squadra. Analogamente per i Wallabies la prova di Charles, alla prima uscita da titolare è stata esemplare per impegno e qualità.
Le condizioni climatiche hanno tanto favorito gli avanti quanto penalizzato i backs, che hanno commesso diversi in avanti e hanno faticato sui grubber. Tra i neozelandesi non si sono visto quasi mai Fekitoa, sostituito all'ultimo di Conrad Smith, Jane e Savea, anche per gli australiani le ali hanno latitato molto e il solo Folau si è fatto notare in qualche azione d'attacco, ma anche per i soliti errori di posizione. Il fatto che Beale fosse schierato all'apertura invece che come secondo ricevitore ha tarpato le ali alla loro collaudata intesa, forse Barabba ci ripenserà per il ritorno.
Venendo a Beale, sotto i riflettori per essere stato preferito al compagno di squadra dei Waratahs Foley come apertura, non ha eccelso ma neppure deluso malamente, come in passato.
Tutti i punti sono arrivati dai calciatori, Beale e Cruden, entrambi 4 su 5 dalla piazzola.
L'arbitraggio del sudafricano Peyper è stato molto fiscale, ma tutto sommato giusto e le decisioni su cui l'arbitro avrebbe potuto prendere un decisione diversa si possono contare sulle dita di una mano. I due cartellini gialli rimediati agli All Blacks sono stati entrambi corretti. I neozelandesi hanno ancora una volta dimostrato come siano pronti a fermare gli avversari nei propri 22 con tutti i mezzi, senza disdegnare il ricorso al fallo tattico.