Ci sono dei momenti paticolari nella storia dello sport, quei momenti che restano sulla bocca degli appassionati per generazioni. Quando i tifosi davanti ad un boccale di birra ricordano “quella volta che…”. Non sempre corrispondono a delle grandi finali, a dei gesti isolati di grandi campioni o ad entusiasmanti exploit. Delle volte si tratta di momenti collettivi dove un insieme di uomini riesce a fare ciò che un individuo singolo non oserebbe nemmeno immaginare, dei momenti dove il credere assieme in un obiettivo ti porta oltre l’ostacolo. Se c’è uno sport dove lo sforzo comune diventa necessità ineludibile, il pane quotidiano di ogni partita, l’essenza stessa del gioco, questo è il rugby.
Mi è stato chiesto di raccontare un episodio che descrivesse il rugby, la mia memoria è corsa immediatamente a Limerick nel sud-ovest dell’Irlanda. Al Thomond Park quel giorno il Munster ospitava gli inglesi dei Saints di Northampton, la partita contava per la Heineken, la Coppa dei Campioni della palla ovale. Ogni sfida tra gli irlandesi e gli inglesi è speciale, ma questa era destinata a restare marcata a fuoco nella memoria di chi l’ha vista, e nell’animo di chi l’ha combattuta, per ciò che accadde negli ultimi minuti.
E’ sempre complicato giocare lì dove tutto lo stadio si tinge di rosso, qualcuno addirittura dice che a Limerick si giochi con delle regole diverse e che, in quasi 150 anni di storia, la Red Army si sia guadagnata, diciamo così, una certa magnanimità arbitrale. Non sappiamo quanto questo corrisponda al vero, certo sappiamo che Mallinder, il director of rugby dei Saints, era più che scocciato dalla direzione di Nigel Owens.
Nonostante tutto a tre minuti dalla fine gli inglesi sono ancora in vantaggio di un punto, 21 a 20. Owens, con l’ennesima decisione opinabile, assegna una mischia al Munster sulla linea dei 10. Per il Munster c’era ancora una speranza. All’entrata del Thomond Park campeggia una scritta “To the brave and faithful, nothing is impossible” (per i coraggiosi e i tenaci nulla è impossibile). Rivediamo nel video ciò che successe.
Ah, i più attenti si saranno resi conto, che si tratta dell’anno 2011, beh in questi giorni di revival dove ricorderete in varie salse lo splendido 2012 dello sport, prendete quest’azione come un piccolo bonus track. That’s Rugby!
OA | danilo.patella