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Ruggine, un film doloroso e angosciante; riesce nell'intento di ricreare un'atmosfera tetra e pesante, in cui la tensione deriva dalla reiterazione del banale. Non riesce però a coinvolgere né ad avvincere eccessivamente, e ha qualche cliché di troppo: esagerato che il "cattivo" della situazione non sia solo pedofilo ed assassino, ma pure filonazista! I dialoghi tra professori sono appena più profondi di quelli nei film di Pierino. E non c'era bisogno di spiegare perché la Solarino abbia quella narice sinistra, tra l'altro strappando un sorriso in un momento di climax drammatico.
Non mi sono dispiaciute le musiche, anche se certi crescendo post-rock elettronici stanno diventando di maniera.
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