Giacete. Che oggi sia alba eterna,
la quiescenza sia àncora
si plachino nel vostro sonno artigli di vita non vissuta
e giusta avidità di incomprese spinte
Giacete, lasciate spazio di veglia vuota a me che non trovo
negli elenchi dovuti stasi mistica per i miei superamenti
ora che, contadina di campi arati, ho le mani piene di grano
Ronzio elettrico, mantra domestico
ma il silenzio muore in un rumore di cintura
risucchiato dalla presenza lievitante
di umani amati cibo e risposte e guerre.
Dov’è l’immobilità che invoco,
in quale tempo parallelo, o profondo interiore
la mia cupidigia di vuoto sarà salva.
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Magazine Per Lei
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