Oggi come oggi se una produzione ingaggia Liam Neeson come attore principale, sai già a che film stai andando incontro. Un tempo non era così, però, un tempo Neeson ha ricoperto ruoli da protagonista che non prevedevano lo spara-spara o le cacce all’uomo. Liam Neeson è forse l’unico attore che è diventato un’icona action solo dopo essersi invecchiato. Ha fatto, quindi, il percorso inverso di tanti altri attori hollywoodiani. Oggi se qualcuno vi chiede di andare a vedere un film con Liam Neeson, la prima domanda che vi viene in mente è: “Quale torto gli avranno stavolta?”
Run All Night, per nostra sfortuna, non si allontana da questo cliché del Liam Neeson moderno, che ormai sembra essere diventato un genere a se stante e il cui soggetto può essere riassunto in: un ex-[inserire_professione_pericolosa] si ritrova invischiato in una brutta situazione, il capo dei cattivi decide di [rapire/uccidere/minacciare] suo/a [inserire_grado_di_parentela] e così lui è costretto a tornare in azione per ammazzare tutti. Da qui in avanti la storia si scrive da sola. Jaume Collet-Serra, il regista di questo film, sembra essere un vero esperto in materia, visto che solo l’anno scorso girò un film simile sempre con Liam Neeson come protagonista, tanto che qualcuno si è iniziato anche a chiedere se questo Run All Night non fosse semplicemente il titolo italiano di Non-Stop. Invece no, sono due film diversi, con lo stesso regista e lo stesso attore.
Stavolta a finire nei pasticci è il figlio di Neeson, con il quale lo stesso protagonista non parla da diversi anni. Liam è un ex sicario della mafia e per questo il figlio si è allontanato da lui. Quando assiste a una strage scatenata dal figlio del boss per il quale lavorava il padre, però, finisce nei guai e per salvarlo Liam uccide il figlio del boss, che vorrà vendicarsi su suo figlio.
La pellicola rasenta la sufficienza, senza mai andare troppo oltre.