Running4Business è stato presentato poche ore fa alla Libreria Risvolti di Roma. L’avventura è ufficialmente partita, e io non posso che sentirmi onorata di farne parte in qualità di partner. Quello che sto imparando da questa esperienza di networking è soprattutto la capacità di mettermi in discussione ogni giorno, anche in maniera radicale.
Una delle cose che più mi mancano è la possibilità di potermi confrontare direttamente con persone che vivono i miei medesimi problemi lavorativi. Tutti i miei amici, la maggior parte di coloro che ruotano nella mia vita hanno lavori dipendenti, e capita spesso che la motivazione subisca delle parabole fortemente discendenti quando si parla di futuro e sicurezza.
Penso che i problemi di un freelance che vive in una grande città come Milano siano particolari: a ogni angolo è possibile incontrare uno stimolo creativo, qualcosa che può rivelarsi utile per una rielaborazione, oppure per completare il tassello di quel particolare progetto che tormenta magari da giorni o mesi. Gestire questo aspetto è a mio avviso qualcosa di non facile: è necessario non perdere mai la concentrazione, essere “sul pezzo” come dicono molti, e di starci con la consapevolezza di non avere praticamente alcuna possibilità di distrazione.
A lungo andare questa dimensione, almeno per quanto riguarda il mio caso, può rappresentare una fatica. Quando mi accorgo di essere arrivata a tale punto o cerco il confronto umano fine a se stesso, oppure mi rifugio in uno dei luoghi che erano miei quando c’era solo la scrittura creativa pura, per ritrovare quella passione che ogni giorno mi spinge ad andare avanti in un lavoro che molte delle persone che frequento non riescono neppure a definire.
Il networking e lo scambio di emozioni sono due aspetti che mi mancano molto durante le giornate sulla scrivania: posso solo dire di averne sentite tante di emozioni oggi pomeriggio, e di non veder l’ora di poter dire ad alta voce “Sono riuscita a trattenerle e a renderle il perfetto catalizzatore anche per i giorni di lavoro meno felici”.