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Rush

Creato il 02 febbraio 2014 da Ussy77 @xunpugnodifilm

StampaLauda l’impavido, Hunt il guascone

Un’impresa epica, commovente e appassionata si staglia all’orizzonte di un film che non ha l’interesse di rappresentare la Formula 1 in modo mimetico, ma piuttosto di raccontare uno scontro di personalità raro e difficilmente replicabile.

L’austriaco Niki Lauda e l’inglese James Hunt si incontrano per la prima volta in Formula 3. Uno è metodico, razionale, mentre l’altro è un playboy, che si limita a correre. Il loro duello infiammerà la stagione automobilistica del 1976, una stagione che è rimasta nella storia a causa di drammi indelebili e imprese leggendarie.

«Non è un film sullo sport», ha dichiarato Ron Howard all’uscita della pellicola. Probabilmente per scansare polemiche sterili, che lasciano il tempo che trovano e che vogliono ridurre superficialmente Rush (2013) a una mera rappresentazione del circuito automobilistico degli anni 70. Piuttosto la pellicola diretta da Ron Howard (che quando mischia dramma e sport riesce sempre a trasformare la materia a sua diposizione in qualcosa di unico) è molto di più. È la rappresentazione di un’epoca irripetibile e di due personalità che si scontrano, si fiutano, si respingono, ma inevitabilmente si attraggono. Tuttavia la forza di questa opera si può ritrovare principalmente nelle due prove attoriali, che donano alla pellicola una forza peculiare. Difatti Daniel Bruhl è immenso nella parte di Lauda e riesce nella non facile impresa di donare margini di umanità a un personaggio, storicamente, glaciale e non propriamente “simpatico”. E altrettanto azzeccata è l’interpretazione di Chris Hemsworth, che caratterizza Hunt con chiare e sintomatiche pennellate di solitudine e malinconia, all’interno di un personaggio che si è sempre mostrato (alle telecamere) gioviale e sicuro di sé.

Rush è un gioco di sguardi, un epico scontro che ha segnato la storia dello sport e che ha eletto a leggenda due piloti, che hanno fatto sognare milioni di appassionati. Poco importa l’accuratezza scenografica e l’indovinata ambientazione anni 70, contraddistinta da inquadrature “sporche” e da una fotografia volutamente retrò, Rush non forza mai la mano, evita di parteggiare per un pilota o per l’altro, anzi si limita a raccontare due vite vissute sul filo del rasoio, pronte a lanciarsi tra le braccia della morte. E forse è proprio questa la Formula 1. Motore e sangue, passione e leggenda, epica e morte, Lauda e Hunt. Un intrattenimento ludico da assaporare con immensa gioia, evitando falsi moralismi o retorica spicciola, ma ostentando rispetto e stima per una sfida che ha infiammato cuori e consumato pneumatici.

Uscita al cinema: 19 settembre 2013

Voto: ***1/2


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