Magazine Cinema

Rush - Ron Howard

Creato il 23 settembre 2013 da Frank_manila
rush Non sono un appassionato di Formula 1, in vita mia ho visto pochi gran premi e quasi tutti in modo indiretto... ovvero mi trovavo nei paraggi mentre qualcuno li stava vedendo. Però ricordo vividamente l'incidente di Senna a Imola (come ho già detto in passato) e qualche altro episodio legato a Schumacher. È in questo stato di quasi assoluta ignoranza che sono andato a vedere Rush...  dico quasi perché almeno la pole position so cos'è!
Non saprei dire quanta reale rivalità ci fosse tra i due piloti, credo che la mano drammaturgica abbia calcato un po' la mano e che Morgan l'abbia portata fino al massimo possibile per creare una sorta di mitologia, cosa che ai fini del racconto è anche accettabile soprattutto considerando gli intenti rievocativi di un periodo irripetibile. Howard da parte sua si concentra molto sulle due distinte personalità di Hunt e Lauda, sulla loro vita privata e sul loro differente modo di affrontare la vita, la morte e quindi le corse. La Formula 1, le gare e tutto ciò che vi è dietro sono però relegate a mero sfondo. Uno sfondo che, per carità, è molto ben fatto, ricostruito alla perfezione e quant'altro ma resta pur sempre tale, ovvero un contorno.
Pochi (o comunque molto meno di quanto mi aspettassi) sono i minuti donati all'azione, con i rischi e le pericolosità della corsa che restano, in linea di massima, quasi sempre verbali. Se ne parla tanto ma quel che si vede e percepisce è un po' poco. Detto ciò, per quanto Rush sia indubbiamente un bel film che si fa seguire molto volentieri, abbia ottimi attori (Brühl su tutti) e una fotografia perfetta e tutti i nessi e connessi, è emozionalmente carente. Quel che gli manca, a mio avviso, è l'entusiasmo, la passione e l'amore verso questo sport.
Rush è un film con una confezione impeccabile ma è, al tempo stesso, fin troppo didascalico e freddo.
IMDb Articoli più o meno Simili: 2013, Chris Hemsworth, cinema, Daniel Brühl, film, Olivia Wilde, Peter Morgan, Pierfrancesco Favino, R, recensione, Ron Howard, Rush

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazines