La Russia un paradiso fiscale? Forse sì per attori miliardari, di sicuro no per quasi 300mila lavoratori autonomi che nell’arco degli ultimi tre mesi hanno chiuso le loro attività imprenditoriali a causa dell’eccessivo peso dei contributi pensionistici da versare: fonti del ministero dell’Economia russo riferiscono infatti che 293mila lavoratori autonomi (che in Italia verrebbero definite “partite Iva”) hanno posto fine alle loro iniziative di autoimprenditorialità, non riuscendo più a sostenere il peso delle nuove aliquote contributive in vigore da inizio anno. Dal 1°gennaio scorso i versamenti contributivi annuali a carico degli imprenditori individuali sono stati portati a 36.000 rubli annui (900 euro): un ammontare doppio rispetto al 2012, che sulla carta doveva servire a garantire una maggior tutela pensionistica a lavoratori autonomi deboli (come colf, babysitter e manovali, ad esempio) che guadagnano tra i 50.000 e i 100.000 rubli annui (tra i 1.250 e i 2.500 euro annui).
Ma se sulla carta il nuovo provvedimento era nato per consentire a deterninate categorie professionali di accedere ad una sorta di welfare, lo stesso in realtà si sta rivelando un boomerang, perchè ha comportato un innalzamento di costi per fornitori di manodopera e artigiani che non hanno avuto altra scelta che scegliere il sommerso: per ogni attività cessata ce n’è infatti una che inizia a lavorare in nero, ovvero senza pagar tasse, ma anche senza alcuna misura di tutela sociale.
Il numero delle attività cessate corrisponde in termini percentuali al 7 per cento delle imprese individuali russe: un dato preoccupante, che ha ridato vigore alle perplessità mostrate a riguardo dal ministro dell’economia Andrej Belousov, favorevole a una “rottamazione” di un incremento contributivo ritenuto troppo vessatorio. Il rilancio dell’economia attraverso liberalizzazioni e tagli fiscali alle piccole imprese era stato un cavallo di battaglia di Putin nella campagna elettorale per le Presidenziali 2012, che aveva fatto sue le richieste presentate da OPORA Rossija, l’associazione che raggruppa le Pmi russe.